Si è conclusa sabato 23 ottobre l’ottava edizione del Premio COMEL con la premiazione dei vincitori e la chiusura della mostra Legami in Alluminio.
Un’edizione che nonostante la pandemia è andata avanti prolungando il bando dai consueti quattro mesi ai nove, con oltre 350 iscrizioni ammissibili giunte da tutta Italia e da diversi paesi europei. Anche la mostra Legami in Alluminio in cui erano esposti i lavori dei tredici finalisti ha riscosso un grande successo: è stata altissima l’affluenza quotidiana dei visitatori (sono state contate circa 300 cartoline dei votanti per il Premio del Pubblico), che non è scemata a votazioni concluse. Anche l’incontro con la professoressa Elena Pontiggia, che ha parlato dell’utilizzo dell’alluminio nell’arte dai primi del ‘900, ha riscosso un ampio successo incantando una platea gremita.
La cerimonia di premiazione, iniziata alle ore 18.00, ha visto una grande partecipazione di pubblico: artisti, studiosi, appassionati e semplici curiosi. Erano presenti allo Spazio COMEL anche molti degli artisti in concorso, come spesso accade in queste occasioni, alla passione per l’arte si aggiunge il piacere della conoscenza reciproca e della condivisione di momenti emozionanti.
“Questa edizione per via della pandemia e delle mille incertezze conseguenti è stata molto lunga e piena di imprevisti e difficoltà – afferma Maria Gabriella Mazzola manager della COMEL e organizzatrice del Premio insieme alla sua famiglia – ma ne è valsa la pena perché non avremmo potuto riprendere le nostre attività culturali in modo migliore: con la vicinanza e il calore del pubblico e degli artisti che ci hanno regalato delle grandi emozioni”. Nel corso del pomeriggio il prof. Giorgio Agnisola, presidente di giuria, affiancato dal giurato Vincenzo Lieto, ha letto il verbale del verdetto dell’ottava edizione del Premio COMEL, proclamando vincitore il collettivo torinese The Bounty Killart per l’opera Castaway con la seguente motivazione “Con un utilizzo pieno ed esperto dell’alluminio, il collettivo recupera con una fine operazione concettuale la figura della celebre scultura “Galata morente”, interpretandola con un segno ed una prospettiva intensamente allusivi alla drammatica attualità, ma anche a tutti i naufragi del tempo e della storia”.
Ribadendo l’altissimo livello di tutte e tredici le opere partecipanti, sono state assegnate anche quattro menzioni speciali all’artista bolognese Penelope Chiara Cocchi per l’opera “We are all Made of stardus”, a Fabrizio Pedrali da Brescia per l’opera “Venere”, alla ravennate Mirella Saluzzo per l’opera “Relazioni” e al pontino Marcello Trabucco in gara con l’opera “Configurazione mutevole di segni antichi”.
Il Premio del Pubblico è andato all’opera L’abbraccio dell’artista spagnola Ana Celdrán Beltrán che ha riscosso in maniera netta l’apprezzamento del pubblico. I vincitori del Premio della Giuria e del Premio del Pubblico torneranno allo Spazio COMEL per una loro personale nel corso del 2022.
È giunta dunque alla sua conclusione anche questa ottava edizione di un Premio che vede ormai consolidare la sua reputazione nel panorama nazionale ed europeo. Il tema di quest’anno, Legami in Alluminio, ha sottolineato ancora una volta non solo la bellezza e la duttilità di questo metallo, ma come l’arte sia un ponte, un mezzo per prendere contatto con l’altro e stringere un legame.
I 13 finalisti:
Mariangela Calabrese – Italia, Alatri (FR) – installazione; Ana Celdrán Beltrán – Spagna, Murcia – scultura; Penelope Chiara Cocchi – Italia, Bologna – installazione; Michele D’Agostino – Italia, Monza Brianza – installazione; Gennaro De Martino – Italia, Napoli – installazione; Niko Kapa – Grecia/Gran Bretagna, Londra – scultura; Luciana Penna – Italia, Milano – scultura; Fabrizio Pedrali – Italia, Palazzuolo (BS) – installazione; Paolo Pompei – Italia, Pesaro Urbino – scultura; Rosella Restante – Italia, Roma – installazione; Mirella Saluzzo – Italia, Ravenna – installazione; The Bounty Killart – Italia, Torino – scultura; Marcello Trabucco – Italia, Latina – installazione.