Controesodo post-Ferragosto: traffico in tilt tra Liguria e Francia

0
9

Il flusso autostradale post-festivo, immediatamente successivo al ponte di Ferragosto, ha manifestato una severa criticità su diversi tratti del reticolo viario che interconnette la Liguria e le regioni limitrofe, evidenziando la complessità della mobilità estiva.
In particolare, il comparto autostradale tra Finale Ligure e Savona, sull’autostrada A10, ha subito un accumulo significativo di veicoli, estendendosi per ben dodici chilometri di traffico congestionato, a testimonianza di una saturazione del sistema che ha drasticamente ridotto la velocità media.

Similmente, la direttrice autostradale che conduce dal confine di Stato a Ventimiglia, l’Autofiori, ha presentato una coda di due chilometri, riflettendo l’intenso movimento di persone che rientrano nelle proprie abituali sedi dopo le vacanze.

Questo tratto, cruciale per il collegamento tra l’Italia e la Francia, ha sperimentato un incremento esponenziale del volume di traffico, generando disagi e prolungando i tempi di percorrenza.
Non meno problematico è stato il tratto autostradale che collega Bordighera al confine francese, dove si sono registrati tre chilometri di coda, ulteriore segnale di una pressione autostradale generalizzata.
La combinazione di veicoli in rientro dalle vacanze, il volume di traffico transfrontaliero e la presenza di mezzi pesanti hanno contribuito a esacerbare la situazione.
Oltre a questi specifici punti critici, il traffico ha risentito di rallentamenti più diffusi lungo l’autostrada A10, in particolare nel tratto che si snoda tra Genova Aeroporto e il bivio con l’autostrada A7.

Anche la A26 ha registrato un aumento della densità di veicoli e una conseguente diminuzione della fluidità del traffico.
Queste criticità, che si sono verificate in sinergia, testimoniano la necessità di una pianificazione più efficace della mobilità estiva, che comprenda misure di gestione del traffico avanzate, come la diffusione di informazioni in tempo reale, l’ottimizzazione dei flussi veicolari attraverso l’utilizzo di corsie dedicate e l’implementazione di strategie di diversificazione delle rotte.
L’analisi dettagliata di questi eventi, con particolare attenzione alle cause scatenanti e ai fattori aggravanti, può contribuire a migliorare la resilienza del sistema autostradale e a garantire una maggiore sicurezza e fluidità per tutti gli utenti della strada.
La gestione del controesodo rappresenta una sfida complessa che richiede un approccio multidisciplinare, integrando competenze ingegneristiche, informatiche e gestionali, al fine di mitigare gli impatti negativi sulla qualità della vita e sull’economia locale.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui