L’esclusione, la marginalizzazione di voci e prospettive, rischia di erodere le fondamenta del dialogo costruttivo, alimentando una polarizzazione ideologica che spinge verso posizioni estreme.
Seafuture 2025, la fiera internazionale dedicata all’economia del mare, si propone come un esperimento di democrazia partecipativa, un’occasione per promuovere la pace e la libertà attraverso la collaborazione e l’innovazione.
La sua assenza di una significativa rappresentanza israeliana, sottolineata dalla presidente di Italia Blue Growth, Cristiana Pagni, solleva interrogativi cruciali sull’inclusività e l’effettiva apertura del forum.
L’evento, in programma alla Spezia dal 29 settembre al 2 ottobre, accoglierà delegazioni provenienti da 70 paesi, con una forte componente legata alla difesa e alla sicurezza.
Questa duplice natura, inevitabilmente, ha suscitato reazioni contrastanti, con associazioni pacifiste che ne hanno criticato l’orientamento.
Tuttavia, Pagni ribadisce che la visione originaria di Seafuture era – e rimane – incentrata sul mare nella sua totalità, un ecosistema complesso che richiede un approccio multidisciplinare.
La Marina Militare, in quanto custode e studioso del mare, è un partner imprescindibile, un’istituzione che incarna un retaggio di ricerca e sviluppo in campo di tecnologie “dual use”, ovvero applicazioni che si intersecano tra ambito militare e civile.
L’esempio di Guglielmo Marconi, le cui invenzioni, nate in un contesto militare, hanno rivoluzionato le comunicazioni a livello globale, testimonia il potenziale trasformativo di questa simbiosi.
Si tratta di un’eredità da preservare, affinando la capacità di discernere e mitigare le potenziali conseguenze negative dell’innovazione tecnologica.
L’edizione 2025 vede la partecipazione di 370 aziende, con una significativa presenza internazionale (35%).
La tenace volontà di Pagni nel mantenere Seafuture alla Spezia riflette un profondo legame con il territorio e la consapevolezza del valore strategico dell’evento.
La competizione tra regioni e città per l’ospitalità testimonia il riconoscimento, a livello nazionale, del potenziale di crescita economica e di sviluppo del settore.
Il supporto delle istituzioni locali, essenziale per la sostenibilità e l’espansione futura di Seafuture, si fonda sulla convinzione che l’evento rappresenti un motore di innovazione, un volano per la creazione di posti di lavoro e un’opportunità per promuovere l’immagine del territorio a livello internazionale, favorendo un dialogo costruttivo tra culture e competenze diverse.
La crescita di Seafuture si configura dunque come un processo condiviso, un impegno collettivo volto a costruire un futuro sostenibile per l’economia del mare.