L’Università degli Studi di Bergamo, in sinergia con l’Heritage International Institute, lancia la seconda edizione dell’International Heritage School, un’iniziativa formativa di respiro globale incentrata sul tema cruciale di “Paesaggi Transnazionali, Eredità Plurali e Comunità”.
Questo percorso, nato nel 2024 e consolidato da un protocollo d’intesa volto a promuovere la diffusione internazionale dei patrimoni culturali – sia materiali che immateriali – si propone di decostruire le nozioni convenzionali di patrimonio, abbracciando la complessità e la fluidità delle identità culturali nel mondo contemporaneo.
La scuola non è un mero trasferimento di conoscenze, ma un vero e proprio laboratorio intellettuale che integra lezioni teoriche, stimolanti dibattiti, esperienze di coinvolgimento pubblico e un’immersione sul campo nella Valle di Astino.
Un territorio scelto non a caso, in quanto rappresenta un microcosmo emblematico delle sfide e delle opportunità legate alla valorizzazione del patrimonio culturale.
L’approccio interdisciplinare è il fulcro dell’International Heritage School.
Superando i confini disciplinari, il programma connette prospettive provenienti da geografia, diritto, linguistica, studi culturali, psicologia e *digital humanities*, creando un ecosistema di pensiero dove la comprensione del patrimonio emerge dall’intersezione di molteplici linguaggi e metodologie.
Questa apertura intellettuale permette di analizzare le trasformazioni dei paesaggi contemporanei non solo come fenomeni fisici o economici, ma anche come espressioni di processi sociali, politici e culturali profondi.
Un’attenzione particolare è dedicata all’esplorazione dei diritti culturali, considerati non come prerogative statiche, ma come diritti dinamici che richiedono una continua negoziazione e una costante difesa.
La scuola si impegna a promuovere l’accessibilità universale del patrimonio e a incentivare la partecipazione attiva delle comunità locali nella sua gestione e nella sua interpretazione.
L’obiettivo non è semplicemente quello di preservare il passato, ma di co-creare un futuro in cui il patrimonio culturale sia uno strumento di inclusione sociale, di sviluppo sostenibile e di dialogo interculturale.
La Valle di Astino, in particolare, funge da “laboratorio territoriale d’innovazione”, un ambiente privilegiato per sperimentare nuove strategie di valorizzazione che tengano conto delle specificità del contesto locale e delle esigenze delle comunità residenti.
Attraverso attività pratiche e progetti di ricerca sul campo, i partecipanti sono chiamati a sviluppare competenze critiche e a proporre soluzioni creative per affrontare le sfide legate alla conservazione e alla fruizione del patrimonio culturale.
L’International Heritage School non si limita a formare professionisti del settore, ma aspira a costruire una vera e propria rete internazionale di studiosi, ricercatori e operatori culturali impegnati nella promozione di pratiche innovative di ricerca e valorizzazione del patrimonio.
Il percorso, che si estenderà fino al dicembre 2025, si configura come un investimento nel futuro, un impegno a coltivare nuove generazioni di custodi del patrimonio culturale, capaci di interpretarlo, interpretarlo e trasmetterlo alle future generazioni.
L’ambizione è quella di creare un ponte tra passato e futuro, tra teoria e pratica, tra discipline diverse e tra territori distanti, per costruire un mondo più consapevole e rispettoso delle proprie radici culturali.







