L’emergenza qualità dell’aria in Lombardia si intensifica, con l’attivazione delle misure antismog di primo livello in un ampio ventaglio di province: Monza e Brianza, Lodi, Milano, Bergamo, Pavia e Cremona.
Questo intervento, reso necessario dal superamento persistente delle soglie di concentrazione di PM10, impone restrizioni significative per mitigare l’impatto sulla salute pubblica.
Il provvedimento, che entrerà in vigore a breve, introduce limitazioni alla circolazione veicolare particolarmente stringenti.
Sono interessati dal divieto i veicoli a benzina con classe di emissione Euro 1 e i veicoli diesel fino alla classe Euro 4, inclusi quelli equipaggiati con filtri antiparticolato (FAP) anche se certificati come efficienti o abbonati al servizio di incentivazione alla mobilità sostenibile Move-In. Questa disposizione, mirando a ridurre le emissioni derivanti dal parco circolante, riflette la complessità della gestione delle flotte veicolari obsolete e la necessità di accelerare la transizione verso alternative più pulite.
Oltre alle restrizioni alla circolazione, il provvedimento estende il suo raggio d’azione a livello territoriale, introducendo divieti e limitazioni che coinvolgono attività quotidiane e infrastrutture energetiche.
L’interdizione a qualsiasi forma di combustione all’aperto, un elemento cruciale per la riduzione delle emissioni di particolato secondario, colpisce direttamente pratiche agricole e attività ricreative.
Analogamente, l’uso di impianti termici alimentati a biomassa legnosa, classificati fino a tre stelle di efficienza energetica, è temporaneamente sospeso, contribuendo a diminuire l’inquinamento atmosferico proveniente dal riscaldamento domestico.
Si aggiunge il divieto di spandimento di liquami zootecnici, con l’obbligo di tecniche di applicazione che minimizzino le emissioni (iniezione e interramento immediato), un aspetto spesso trascurato ma significativo nell’inquinamento diffuso.
Infine, per contribuire a ridurre il fabbisogno energetico e, conseguentemente, le emissioni derivanti dalla produzione di energia, il provvedimento prevede una riduzione di un grado della temperatura massima consentita negli ambienti domestici e commerciali.
Questa misura, apparentemente minore, rappresenta un segnale di sensibilizzazione verso un uso più consapevole dell’energia e un incentivo a investire in sistemi di riscaldamento più efficienti.
L’attivazione di queste misure antismog testimonia la gravità della situazione qualitativa dell’aria in Lombardia e l’urgenza di implementare strategie più ampie e strutturali per garantire un ambiente più salubre per i cittadini.
L’efficacia di tali provvedimenti a breve termine dipenderà dalla rigorosa applicazione delle normative e dalla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini, per promuovere un futuro sostenibile e a basse emissioni.







