giovedì 18 Dicembre 2025

Schema Fiscale Online: Indagine su Amazon e Rete di Prestatanome

Un’articolata rete di prestanome, stimata in una settantina di entità giuridiche, avrebbe orchestrato un sofisticato schema di elusione fiscale legato alla commercializzazione di prodotti a provenienza cinese attraverso la piattaforma Amazon. L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (GdF) di Monza sotto la direzione del pubblico ministero Elio Ramondini, rivela un sistema complesso volto a bypassare il pagamento di Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) e dazi doganali all’atto dell’importazione.
Le Fiamme Gialle hanno svelato come queste società “schermo”, operanti come intermediari, importassero merce a basso costo, spesso compresa tra 1 e 5 euro, senza rispettare gli obblighi fiscali previsti dalla normativa italiana.
La piattaforma Amazon, in questo contesto, fungeva da canale distributivo, beneficiando di un flusso di prodotti apparentemente legali ma provenienti da un sistema di importazione irregolare.
L’indagine si estende ora alla responsabilità del colosso dell’e-commerce, ipotizzando il reato di contrabbando per omessa dichiarazione e con l’intenzione di iscrivere nel registro degli indagati uno o più responsabili del settore logistica e la stessa società sotto la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti (SAR).
Le perquisizioni, iniziate ieri e proseguite oggi, hanno interessato la sede milanese della filiale italiana di Amazon, con l’acquisizione di documentazione contrattuale, organigrammi societari e dati relativi alla movimentazione delle merci.
L’obiettivo è identificare con precisione i dirigenti aziendali che, secondo l’accusa, erano a conoscenza della provenienza extraeuropea della merce e della mancata applicazione delle imposte dovute.
Parallelamente, si avvicina alla conclusione l’indagine principale che riguarda una presunta evasione fiscale di oltre 1,2 miliardi di euro, che vede già indagata Amazon e tre suoi dirigenti.
L’attuale inchiesta rappresenta un filone secondario derivante da quella più ampia.
È inoltre prevista, entro dicembre, una possibile definizione del contenzioso amministrativo-tributario con l’Agenzia delle Entrate, che potrebbe comportare un versamento da parte di Amazon di circa 600 milioni di euro, a fronte di presunti accertamenti a debito.
La vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza delle operazioni commerciali online e sull’efficacia dei controlli fiscali nell’era dell’e-commerce globale, evidenziando la necessità di una maggiore collaborazione tra le autorità fiscali e le piattaforme digitali per garantire il rispetto delle normative vigenti.

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