mercoledì 17 Dicembre 2025

Alessandria, due rapine agli anziani: paura e indagine in corso.

Alessandria è scossa da due episodi di criminalità predatoria che hanno visto vittime due anziani, ignari di costituire un bersaglio.
Gli eventi, consumatisi nell’arco di pochi giorni tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, hanno lasciato un segno profondo nella comunità, sollevando interrogativi sulla sicurezza percepita e sulla vulnerabilità dei più fragili.

Le rapine, caratterizzate da un’audacia e una violenza inaspettate, si sono verificate al termine della giornata, quando le vittime, rientrando nelle proprie abitazioni, sono state brutalmente interrotte.
In un caso, la ferita alla testa riportata da una delle vittime è stata particolarmente grave, evidenziando la ferocia dell’aggressore e il potenziale pericolo insito in queste azioni.

Il modus operandi adottato dal malvivore rivela una premeditazione inquietante.
L’osservazione attenta dell’ambiente circostante, la capacità di individuare le potenziali vittime, la sorpresa improvvisa e l’uso della forza fisica per bloccare e atterrare le persone, suggeriscono una certa dimestichezza con le dinamiche della criminalità e una spregiudicatezza allarmante.
L’uso della forza, mirato a neutralizzare rapidamente la resistenza, indica una volontà di minimizzare il rischio di essere scoperti e di massimizzare il bottino.

Immediatamente allertati, i Carabinieri della sezione operativa del Nucleo Operativo e Investigativo (NO) hanno avviato un’indagine con la massima priorità.
L’approccio investigativo ha combinato perlustrazioni in borghese, volte a raccogliere informazioni e a monitorare le zone a rischio, con un’analisi dettagliata delle immagini provenienti dai sistemi di videosorveglianza presenti nelle aree interessate.
Questa attività, spesso laboriosa e meticolosa, si è rivelata cruciale per ricostruire la sequenza degli eventi e per identificare il responsabile.

L’analisi forense delle registrazioni video ha permesso di isolare e identificare elementi chiave, come la corporatura, la fisionomia e le caratteristiche del percorso seguito dal soggetto.
Questi dettagli, combinati con la ricostruzione del suo comportamento durante la rapina, hanno permesso agli investigatori di riconoscerlo.

Si è trattato di un individuo già noto alle forze dell’ordine, con precedenti penali per reati contro il patrimonio, e che aveva già scontato pene detentive in carcere.

La sua storia criminale pregressa suggerisce una spirale di marginalità e una difficoltà ad integrarsi nella società, sollevando interrogativi sulle cause profonde che lo hanno spinto a compiere tali azioni.

L’arresto del 33enne rappresenta un passo avanti nella lotta alla criminalità predatoria, ma sottolinea anche la necessità di rafforzare le misure di prevenzione e di sostegno alle fasce più vulnerabili della popolazione.

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