Trasformazioni nel Tessuto Cooperativo Astigiano-Alessandrino: Resilienza, Concentrazione e Rilevanza StrategicaUn’analisi approfondita del panorama cooperativo nelle province di Asti e Alessandria, condotta dalla Camera di Commercio, rivela una fase di profonda trasformazione, caratterizzata da una contrazione numerica di imprese parallela a una sostanziale stabilità, se non addirittura un aumento, della forza lavoro complessiva.
Questa dicotomia apparente non è un paradosso, bensì il riflesso di un’evoluzione strategica volta a garantire la sostenibilità e la competitività delle cooperative in un contesto economico sempre più complesso e dinamico.
Come evidenziato dal Presidente della Camera di Commercio, Gian Paolo Coscia, e dal Presidente di Confcooperative Piemonte Sud, Mario Sacco, l’indagine svela un processo di consolidamento che vede la scomparsa di realtà più piccole e meno strutturate, soppiantate da aggregazioni più ampie e sinergiche.
La diminuzione del 21% delle cooperative tra il 2020 e il 2025, che porta il numero da 946 a 748, è in parte compensata da una riduzione meno marcata del personale (-17%, passando da 15.000 a 13.000 addetti).
Questo dato cruciale suggerisce che le cooperative rimanenti sono riuscite a ottimizzare le risorse umane, acquisendo personale da quelle scomparse o migliorando l’efficienza operativa.
L’Astigiano, con una contrazione del 30% delle imprese, presenta una dinamica ancora più accentuata, ma anche in questa realtà, la diminuzione del personale (-16,8%) è inferiore alla riduzione del numero di cooperative, indicando una maggiore capacità di assorbimento e di riorganizzazione.
Questa fase di contrazione e consolidamento non è necessariamente negativa.
Al contrario, riflette una maturazione del sistema cooperativo, che si adatta alle sfide imposte dalla globalizzazione, dalla concorrenza e dai rapidi cambiamenti tecnologici.
Le cooperative che sopravvivono sono quelle che hanno saputo investire in innovazione, digitalizzazione e sviluppo di competenze, ottimizzando i processi produttivi e ampliando l’offerta di servizi.
Mario Sacco sottolinea inoltre come l’indagine confermi il ruolo cruciale delle cooperative in settori strategici per l’economia locale, quali la sanità e l’assistenza sociale, l’agricoltura, i servizi e la logistica.
In questi ambiti, le cooperative spesso colmano lacune lasciate dal mercato privato, garantendo accesso a servizi essenziali, promuovendo l’occupazione e sostenendo lo sviluppo territoriale.
Il loro modello, basato sulla mutualità, la partecipazione democratica e la finalità sociale, rappresenta un’alternativa valida al modello capitalistico tradizionale, in grado di generare valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale.
In sintesi, il panorama cooperativo astigiano-alessandrino è in una fase di transizione, segnata da una riorganizzazione interna e dalla ricerca di nuove forme di collaborazione per affrontare le sfide del futuro.
La riduzione del numero di cooperative è un sintomo di questa trasformazione, ma la tenuta del personale e la capacità di adattamento dimostrano la resilienza e la rilevanza strategica del modello cooperativo per lo sviluppo economico e sociale del territorio.
È auspicabile che le istituzioni e le associazioni di categoria continuino a sostenere le cooperative, promuovendo la formazione, l’innovazione e la creazione di reti collaborative, per preservare e valorizzare questo patrimonio economico e sociale.






