Il silenzio dell’acciaieria, un tempo vibrante di attività e promesse, si è spezzato con la voce del Vescovo Guido Marini, celebrando una Messa solenne all’interno dello stabilimento ex Ilva di Novi Ligure.
Un gesto di vicinanza, un atto di fede rivolto a una comunità provata, segnata da incertezza e apprensione.
La presenza del Vescovo, un punto di riferimento spirituale, si è unita a quella del sindaco Rocchino Muliere, simbolo dell’impegno civile, in un momento di profonda riflessione collettiva.
L’ex Ilva di Novi Ligure non è semplicemente una fabbrica dismessa, ma un nodo cruciale nel tessuto sociale ed economico del territorio.
Rappresenta la speranza disattesa di un futuro prospero per centinaia di famiglie, il peso di anni di promesse non mantenute, l’amara consapevolezza di un patrimonio industriale lasciato in balia dell’oblio.
La Messa, dunque, si è configurata come un atto di pietà, ma anche come un appello alla responsabilità, un monito a non abbandonare una comunità che si sente tradita.
Il sindaco Muliere ha espresso un sentimento condiviso: una profonda preoccupazione temperata da una palpabile emozione.
La crisi che attanaglia l’area industriale non è solo una questione economica, ma un vero e proprio trauma sociale, una ferita aperta nel cuore del territorio.
L’amministrazione comunale, consapevole della gravità della situazione, intende perseguire con tenacia ogni possibile soluzione, promuovendo un dialogo costruttivo con le parti sociali, in particolare con i sindacati, attori fondamentali per la riqualificazione dell’area e per la tutela dei diritti dei lavoratori.
La sfida è complessa, intrisa di ostacoli burocratici, questioni ambientali e incertezze finanziarie.
Tuttavia, il sindaco Muliere ribadisce l’impegno a non arrendersi, a continuare a lottare affinché l’esperienza dell’ex Ilva di Novi non si concluda con la disperazione, ma possa trasformarsi in un’opportunità di rinascita.
La riqualificazione dell’area industriale, infatti, non deve limitarsi alla mera riconversione produttiva, ma deve perseguire obiettivi più ambiziosi: la creazione di nuovi posti di lavoro, la promozione di attività sostenibili, il recupero di un patrimonio ambientale compromesso e, soprattutto, la restituzione di una speranza concreta a una comunità che merita un futuro migliore.
La preghiera del Vescovo e l’impegno civile del sindaco si fondono in un unico auspicio: che questa terra, segnata dalla crisi, possa fiorire nuovamente, portando con sé i semi di un futuro più giusto e prospero.







