L’eco dei passi risuona tra le cime friulane e venete, testimonianza dell’impegno costante degli alpini della Taurinense.
Si è recentemente conclusa l’esercitazione “Alabarda d’Argento”, culmine di un ciclo di addestramento intensivo che ha visto i reparti operare in condizioni operative complesse, a partire dal 20 ottobre.
Il cuore pulsante di questa campagna è stato il poligono del Monte Bivera, strategico punto di osservazione incastonato tra il Friuli Venezia Giulia e il Bellunese, un territorio che impone la padronanza di tecniche di movimento e combattimento in ambiente montano, anche sotto la copertura dell’oscurità.
L’Alabarda d’Argento non è stata una mera simulazione, bensì un banco di prova per la resilienza e l’efficacia delle unità.
L’obiettivo primario è stato affinare la capacità di pianificazione e conduzione di operazioni offensive e difensive in media montagna, una competenza cruciale per la salvaguardia del territorio e la proiezione di capacità operativa.
Tecnologie all’avanguardia hanno integrato le tattiche tradizionali.
I sistemi di comando digitalizzati, basati sull’architettura “Imperio”, hanno permesso una comunicazione fluida e una gestione centralizzata delle risorse, riducendo i tempi di reazione e migliorando la consapevolezza situazionale.
L’impiego di aeromobili a pilotaggio remoto (droni) ha esteso le capacità di ricognizione e sorveglianza, fornendo informazioni vitali per la pianificazione delle azioni.
Un sofisticato sistema di simulazione, che integra laser, sensori avanzati e munizioni a salve, ha ricreato fedelmente gli effetti del combattimento, consentendo una valutazione precisa dell’esecuzione delle manovre e l’identificazione di aree di miglioramento.
La valutazione non si è limitata all’accuratezza tecnica, ma ha contemplato anche aspetti cruciali come la gestione dello stress, il lavoro di squadra e la capacità di adattamento a condizioni impreviste.
La complessità dell’esercitazione è stata amplificata dalla partecipazione di diverse unità militari.
Oltre al II Reggimento Alpini di Cuneo e al IX Reggimento dell’Aquila, un team di specialisti dell’esercito albanese ha contribuito con la propria esperienza, promuovendo lo scambio di know-how e rafforzando i legami tra le forze armate.
La Brigata Julia, in qualità di conduttore dell’esercitazione, ha coordinato le attività e garantito il rispetto dei protocolli di sicurezza.
L’Alabarda d’Argento, quindi, si configura come un’occasione non solo di addestramento tattico, ma anche di condivisione di competenze e di rafforzamento della cooperazione internazionale, elementi imprescindibili per affrontare le sfide del panorama geopolitico contemporaneo.









