Oggi, il Piemonte è stato teatro di un’ampia mobilitazione pro-Palestina, orchestrata dal Coordinamento Regionale per la Palestina, un’iniziativa volta a esprimere un netto dissenso nei confronti delle politiche israeliane e a offrire sostegno concreto alla popolazione di Gaza.
Le manifestazioni, diffuse in diverse località, hanno visto la partecipazione di migliaia di persone, un chiaro segnale di crescente preoccupazione e attivismo in risposta alla situazione umanitaria in Palestina.
L’azione del Coordinamento regionale si articola su due assi principali: la richiesta formale alla Regione Piemonte di interrompere qualsiasi legame, sia esso politico, economico o militare, con lo Stato di Israele, e l’offerta di supporto alla Global Sumud Flotilla, una missione umanitaria che intende raggiungere Gaza per fornire assistenza essenziale a una popolazione devastata da anni di conflitto e assedio.
A Cuneo, la mobilitazione ha assunto le sembianze di un corteo imponente, composto da circa 1.500 persone, un fiume umano che avanzava con determinazione lungo le vie cittadine.
La richiesta centrale del corteo era duplice: un immediato cessate-fuoco e la sospensione di qualsiasi esportazione di armamenti verso Israele, unitamente alla chiusura di ogni forma di cooperazione militare con il governo israeliano.
Il corteo ha anche espresso una forte opposizione all’accordo di associazione tra l’Unione Europea e Israele, percepito come un ostacolo alla giustizia e ai diritti umani.
Lo slogan “Gaza non è sola: dalle piazze al mare insieme rompiamo l’assedio” ha incarnato lo spirito di solidarietà e la volontà di agire concretamente.
L’immagine simbolo della manifestazione è stata una grande barca di carta, realizzata con cura e passione, che ha aperto il corteo e ha guidato i manifestanti fino al Parco della Resistenza.
La barca, posta ai piedi del monumento dedicato ai partigiani, ha rappresentato un gesto simbolico di speranza e di impegno per la libertà e la giustizia.
Al di là delle richieste specifiche rivolte alla Regione e all’Unione Europea, le manifestazioni hanno rappresentato un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla complessità della situazione palestinese, denunciando le violazioni dei diritti umani e invocando il rispetto del diritto internazionale.
L’evento ha visto la partecipazione attiva di associazioni umanitarie, organizzazioni per i diritti umani, esponenti della comunità islamica locale e singoli cittadini profondamente colpiti dalla sofferenza del popolo palestinese.
La mobilitazione piemontese si inserisce in un contesto più ampio di crescente attivismo internazionale a sostegno della causa palestinese, evidenziando una volontà collettiva di contribuire alla ricerca di una soluzione pacifica e duratura.







