lunedì 8 Dicembre 2025

Tragedia in montagna: crolla una parete, un lavoratore rumeno muore

La comunità di Limone Piemonte è stata scossa da un lutto improvviso e devastante: un lavoratore rumeno di 54 anni, impiegato in un cantiere edile per la realizzazione di una nuova struttura ricettiva destinata al turismo alpino, ha perso la vita a seguito del crollo di una parete muraria.

L’evento, avvenuto attorno a mezzogiorno in una zona particolarmente suggestiva della Riserva Bianca, nei pressi dell’impianto di risalita Severino Bottero, ha immediatamente generato sgomento e dolore tra i presenti.

L’uomo, residente a Torino, faceva parte di una squadra impegnata nella costruzione di una baita, un intervento volto a incrementare l’offerta di alloggi per i visitatori delle zone montane.

Il crollo, le cui cause sono al vaglio delle autorità competenti, ha reso vani i primi tentativi di soccorso intrapresi dai colleghi, i quali, testimoni diretti dell’accaduto, si sono immediatamente attivati.
L’arrivo dell’équipe medica del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso.
L’intervento delle forze dell’ordine, in particolare dei Carabinieri, ha permesso di garantire la sicurezza dell’area e di avviare le prime indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
Parallelamente, i tecnici dello Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) dell’ASL stanno conducendo un’analisi approfondita delle condizioni di sicurezza del cantiere, al fine di accertare eventuali negligenze procedurali o criticità strutturali che possano aver contribuito al tragico evento.

Questa vicenda solleva interrogativi importanti sulla sicurezza nei cantieri edili, soprattutto in contesti ambientali complessi come le zone montane.
La prevenzione dei rischi, la corretta valutazione delle condizioni geologiche del terreno, l’adeguatezza dei sistemi di sostegno e la formazione continua del personale diventano elementi imprescindibili per evitare che tragedie simili si ripetano.

L’evento non solo lascia un vuoto incolmabile nella famiglia e negli amici della vittima, ma riaccende anche il dibattito sulla responsabilità collettiva nella tutela della vita e della salute dei lavoratori, un bene prezioso e inalienabile.

La comunità piemontese, e in particolare quella della valle Vermenagna, si stringe attorno ai familiari del lavoratore, esprimendo profondo cordoglio e invocando giustizia e verità.

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