Un’onda di sgomento ha investito il cuore antico di Viterbo questa mattina, quando un drammatico crollo ha squarciato il tessuto storico del quartiere San Pellegrino. Un’intera porzione del tetto di un edificio seicentesco, affacciato su Piazza del Gesù, si è sgretolata improvvisamente, sollevando una nuvola di polvere e detriti che ha temporaneamente oscurato la luce del mattino.La tempestività dell’intervento è stata cruciale. Una pattuglia della polizia di Stato, impegnata in un regolare giro di perlustrazione, si è trovata testimone diretta dell’evento, attivando immediatamente la procedura di allarme. La prontezza di riflessi dei poliziotti ha permesso di allertare con urgenza i Vigili del Fuoco, il cui arrivo è stato seguito dalla rapida evacuazione dell’edificio adiacente, un gesto precauzionale essenziale per scongiurare ulteriori pericoli.Le squadre dei Vigili del Fuoco, con la loro professionalità e competenza, hanno condotto un’attenta ispezione della struttura lesionata, concludendo con la dichiarazione di inagibilità, un verdetto che sancisce la necessità di interventi urgenti e complessi. Per garantire la sicurezza pubblica, è stata interdetta l’accesso a una porzione significativa di Piazza del Gesù, creando un perimetro di sicurezza che ha limitato la circolazione dei pedoni e veicoli.L’intervento della Polizia Locale si è concentrato sulla gestione del traffico, deviando il flusso veicolare per agevolare l’operato dei soccorritori e minimizzare le ripercussioni sulla viabilità cittadina. Il personale del 118, presente in loco in stato di allerta, ha fornito supporto logistico e si è mantenuto disponibile per eventuali emergenze, sebbene fortunatamente non siano state necessarie operazioni di soccorso diretto.Questo evento, al di là della sua immediatezza drammatica, solleva interrogativi urgenti sullo stato di conservazione del patrimonio edilizio storico di Viterbo, un tema cruciale per la salvaguardia dell’identità culturale e turistica della città. Si apre ora la necessità di un’indagine approfondita per accertare le cause del crollo, che potrebbero essere legate all’usura del tempo, a difetti strutturali preesistenti, o a fattori esterni come infiltrazioni d’acqua o danni causati da eventi sismici minori. La ricostruzione o il consolidamento dell’edificio rappresentano una sfida complessa, che richiederà un approccio multidisciplinare che coinvolga esperti di restauro, ingegneri strutturisti e funzionari della Soprintendenza ai Beni Culturali, per garantire il rispetto delle normative vigenti e la fedeltà al carattere storico-artistico del palazzo lesionato.
Crollo a Viterbo: sgomento e interrogativi sul patrimonio storico.
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