sabato 11 Ottobre 2025
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Rome

* Piazze in A* Mobilitazione: Una Voce per i Diritti* Oltre le Promesse: Popolare, in Piazza* Quando la Rabbia Genera Speranza

L’eco delle grida che si levano dalle piazze, e in particolare dalla Piazza dei Cinquecento a Roma, rivela una profonda e diffusa consapevolezza: non serve una sofisticata erudizione per percepire la violazione flagrante di principi umanitari e convenzioni internazionali.

L’escalation del conflitto, con le sue conseguenze devastanti, ha generato un’urgenza che trascende le tradizionali dinamiche geopolitiche.

La disillusione nei confronti dell’efficacia degli Stati, percepiti come incapaci o riluttanti a proteggere i diritti fondamentali di un popolo, sta alimentando una ricerca collettiva di alternative.
Questa ricerca si traduce in un’iniziativa dal basso, un tentativo di costruire, attraverso la mobilitazione e la sensibilizzazione, strumenti di difesa dei diritti che vadano oltre i confini delle istituzioni statali.
L’affermazione di Michele Rech, conosciuto artisticamente come Zerocalcare, non è un’analisi fredda, ma un’espressione del sentire diffuso che anima queste manifestazioni.

Riflette una presa di coscienza che va oltre la semplice compassione: è una richiesta di responsabilità, un appello a un agire concreto.
Si tratta di un riconoscimento del fatto che l’indifferenza, o la passiva accettazione di eventi inaccettabili, costituisce una forma di complicità.
La necessità di agire direttamente, di costruire un fronte di solidarietà popolare, testimonia un’erosione della fiducia nelle promesse di sicurezza e giustizia provenienti dalle autorità governative.
Questa tendenza non è necessariamente una condanna del sistema politico nel suo complesso, ma piuttosto un segnale di allarme che invita a una profonda riflessione sui meccanismi che regolano le relazioni internazionali e sulla responsabilità individuale di fronte alla sofferenza altrui.

Si tratta di un tentativo di recuperare un’idea di giustizia che trascende le logiche del potere e si fonda sui principi di umanità e solidarietà, un’affermazione che il diritto di esistere e di vivere dignitosamente è un diritto inalienabile per ogni essere umano, indipendentemente dalla sua origine, dalla sua fede o dalla sua posizione geografica.
La mobilitazione popolare, pertanto, non è solo una reazione alla sofferenza attuale, ma anche un investimento nel futuro, un tentativo di costruire un mondo più giusto e più umano, dove i diritti fondamentali siano protetti e garantiti per tutti.

L’eco di questa consapevolezza risuona nelle piazze, invitando a un impegno continuo e a una vigilanza costante.

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