La vigilia del 3 settembre a Viterbo si tinge di un’atmosfera solenne e di rinnovato fervore civico, anticipata da un evento preliminare che ha visto il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, testimone privilegiato del trasporto di “Eterna”, una riproduzione in miniatura della celebre Macchina di Santa Rosa.
Un gesto, quest’ultimo, che prelude al tradizionale spettacolo e sottolinea l’importanza della continuità generazionale nella preservazione di una tradizione secolare.
La presenza di Giuli, accompagnato dal presidente della commissione parlamentare ambiente, Mauro Rotelli, e dalla vicepresidente del parlamento europeo, Antonella Sberna, ha conferito all’evento un’eco istituzionale significativa, rafforzando il valore simbolico del trasporto.
L’incontro, avvenuto a Piazza Dante, punto di partenza del corteo in miniatura, ha offerto una preziosa occasione per riflettere sul ruolo della cultura e delle tradizioni come elementi fondanti dell’identità nazionale e comunitaria.
“Un fuori programma meraviglioso,” ha esclamato Giuli, sottolineando l’opportunità di assistere a un momento così suggestivo.
La sua vicinanza territoriale, con una residenza in un borgo della Tuscia, ha consentito un’immersione più profonda nel tessuto sociale e culturale del territorio, permettendogli di osservare da vicino la trasmissione di un patrimonio immateriale inestimabile.
Il Ministro ha espresso particolare ammirazione per il coinvolgimento dei bambini e dei giovani, eredi diretti di un’eredità culturale che li chiamerà a ricoprire ruoli di responsabilità nel futuro.
Questo passaggio di testimoni, carico di significato, rappresenta un investimento nel futuro della tradizione, garantendone la sopravvivenza e la vitalità.
L’attenzione del Ministro si è poi focalizzata sull’intero percorso della minimacchina, un itinerario che ripercorre le tappe fondamentali del trasporto tradizionale, evocando la maestosità e la solennità della processione che si terrà il 3 settembre.
L’evento preliminare, oltre ad essere un omaggio alla tradizione, si configura come un segnale di speranza e di resilienza, testimoniando la capacità di una comunità di preservare le proprie radici e di trasmetterle alle future generazioni, in un contesto storico complesso e in continua evoluzione.
La presenza di personalità di spicco a livello nazionale ed europeo sottolinea, inoltre, il riconoscimento dell’importanza culturale e del valore universale di questa singolare manifestazione.