Caracalla Festival: Un Viaggio Spirituale e Artistico nel Cuore di RomaL’Opera di Roma, in occasione del Giubileo, presenta un Caracalla Festival ambizioso e innovativo, curato dal regista Damiano Michieletto. Un cartellone che, attraverso quattro opere liriche, spettacoli di danza, musica sacra e incontri, intende celebrare la città eterna e i suoi significati più profondi, delineando un percorso tematico intitolato “Tra Sacro e Umano.”La scelta di Michieletto si rivela una mossa strategica, offrendo al pubblico una gamma diversificata di esperienze artistiche che dialogano con il contesto storico e spirituale del Giubileo. L’innovazione più significativa risiede nell’ampliamento delle sedi tradizionali: alle Terme di Caracalla si aggiunge la Basilica di Massenzio, un’imponente testimonianza dell’architettura civile romana, destinata per la prima volta a ospitare rappresentazioni operistiche.Il festival si apre il 29 giugno, giorno dei Santi Pietro e Paolo, con un evento dedicato alla riflessione teologica di Vito Mancuso sulla riconciliazione e sulla spiritualità interiore, accompagnata dall’esecuzione del toccante ciclo di madrigali “Lagrime di San Pietro” di Orlando di Lasso.Il programma operistico include capolavori del repertorio come “La Resurrezione” di Handel, interpretata da solisti di spicco sotto la direzione di George Petrou, “West Side Story” di Bernstein, con le coreografie di Sasha Riva e Simone Repele, che vede il direttore Michele Mariotti alla guida dell’Orchestra dell’Opera di Roma, “La Traviata” di Verdi, con la presenza della talentuosa Corinne Winters nel ruolo di Violetta e la direzione di Francesco Lanzillotta, e “Don Giovanni” di Mozart, con il baritono Roberto Frontali che affronta per la prima volta il ruolo da titolo sotto la direzione di Alessandro Cadario. La regia di Vasily Barkhatov promette una lettura incendiaria e originale del capolavoro mozartiano.La danza è affidata al Corpo di Ballo del Teatro, guidato dalla carismatica Eleonora Abbagnato, che presenta un omaggio a Maurice Béjart con il celebre “Bolero” e a Pina Bausch con “Le Sacre du printemps”, inaugurando una tradizione italiana nella realizzazione di quest’ultima coreografia. A completare il quadro, l’attesissima serata dedicata a Roberto Bolle e ai suoi ospiti.Il cartellone è arricchito da un profondo significato concettuale. Michieletto, con la sua visione, intende stimolare una riflessione sull’umanità, sulla fede, sulla redenzione e sulla bellezza, offrendo al pubblico un’esperienza emotiva e intellettuale indimenticabile, in grado di risuonare con la grandezza e la spiritualità della città eterna. L’obiettivo è trascendere la semplice fruizione artistica, proponendo un vero e proprio viaggio nel cuore dell’animo umano, illuminato dalla luce della musica e della danza.
Caracalla Festival: Tra Sacro e Umano, un Viaggio nell’Anima di Roma
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