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lunedì 3 Novembre 2025

Ferdinandi a Gualtieri: un atto di principio per la democrazia.

La presa di posizione della sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, a favore del collega Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, trascende una semplice manifestazione di solidarietà.

Rappresenta un’affermazione di principio cruciale per l’intera compagine amministrativa perugina e, per estensione, per tutte le istituzioni che operano nel solco dei valori repubblicani.
Le recenti intimidazioni e atti di violenza indirizzati al sindaco di Roma, inaccettabili per la loro natura e gravità, costituiscono un attacco diretto non solo alla figura del rappresentante eletto, ma al fondamento stesso della convivenza civile e del funzionamento democratico.

In un’epoca segnata da crescenti tensioni sociali e da una disaffezione che spesso sfocia in forme di protesta violenta, riaffermare il valore del servizio pubblico e il significato intrinseco delle istituzioni appare un imperativo categorico.

Le istituzioni non sono entità astratte o distaccate dalla realtà, bensì il fulcro attorno a cui si sviluppa la vita comunitaria, il garante dei diritti e la piattaforma per la realizzazione di progetti condivisi.

La loro legittimazione deriva direttamente dalla fiducia che i cittadini ripongono in esse, una fiducia che si nutre di trasparenza, competenza e, soprattutto, impegno costante nel perseguire il bene comune.

La legalità, pilastro imprescindibile di ogni azione amministrativa, non è una mera formalità da rispettare, ma l’espressione concreta di un patto sociale che lega chi governa a chi è governato.

Chi ricopre un incarico istituzionale non solo onora la fiducia ricevuta, ma assume anche la responsabilità di tutelare i principi che sorreggono la Costituzione.

L’esercizio del potere, per quanto legittimo, deve essere sempre improntato alla ponderazione, all’imparzialità e al rispetto dei diritti altrui.

È fondamentale, e lo sottolinea con forza la sindaca Ferdinandi, che tali atti intimidatori non riescano a minare la determinazione di chi sceglie di servire la comunità.
Al contrario, essi devono stimolare una reazione collettiva, un fronte compatto contro ogni forma di violenza e prevaricazione.

La resilienza delle istituzioni e la capacità di contrastare le derive antisociali dipendono dalla collaborazione sinergica tra Comuni, Regioni e Stato, e dalla partecipazione attiva dei cittadini, custodi vigili della democrazia.

Solo attraverso un impegno condiviso, una visione comune e una costante attenzione al tessuto sociale è possibile rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e garantire un futuro di prosperità e giustizia per tutti.
La difesa della legalità non è un atto isolato, ma un processo continuo che richiede la partecipazione di ogni singolo individuo.

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