venerdì 1 Agosto 2025
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Giubileo dei Giovani: Giovani MCL rompono il silenzio per Gaza

Nel vivo delle celebrazioni del Giubileo dei Giovani, un atto di rottura e di profonda responsabilizzazione scuote il panorama romano.
Il gruppo giovanile del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL), animato da un senso di urgenza morale e civile, ha scelto di interrompere il flusso celebrativo per sollevare una questione di giustizia e umanità che risuona con eco tragica dalla Striscia di Gaza.
Un messaggio incisivo, esposto con uno striscione su Ponte Sant’Angelo, denuncia la violenza in corso e il silenzio apparente della comunità internazionale: “Israele assedia Gaza, il mondo tace.
Noi no.
“La scelta di Ponte Sant’Angelo non è casuale.
Da secoli, questo luogo, crocevia di culture e fede, accoglie pellegrini provenienti da ogni angolo del mondo, simboli di redenzione e speranza, diretti alla basilica di San Pietro.
Il MCL giovanile intende, in questo contesto di rinnovamento spirituale e di incontro fraterno, elevare la voce di chi soffre, spronando la coscienza collettiva a non rimanere indifferente.

“Il peso della sofferenza che emerge da Gaza ci impone un silenzio inaccettabile,” afferma Francesco Spizzirri, responsabile dei giovani MCL.

“Non possiamo più assistere, inerti, a un dramma che si consuma davanti ai nostri occhi.
Il Giubileo dei Giovani rappresenta un’occasione unica per riflettere sul nostro ruolo nel mondo, e questo implica una responsabilità morale nei confronti di chi è vittima di ingiustizie.
“Il MCL giovanile non si limita a denunciare la situazione, ma lancia un appello diretto alle nuove generazioni, invitandole a diventare artefici di un futuro più giusto e pacifico.
“Siamo noi giovani a dover costruire ponti, non muri,” prosegue Spizzirri.

“Dobbiamo superare le barriere dell’indifferenza, della paura e del pregiudizio, e lavorare insieme per promuovere il dialogo, la comprensione reciproca e la risoluzione pacifica dei conflitti.
“L’azione del MCL giovanile si configura come un atto di disobbedienza civile costruttiva, un grido di speranza che si erge contro la disperazione, un invito a riscoprire il valore della compassione e della solidarietà.
Il messaggio è chiaro: il silenzio è complice, l’azione è dovere.

E i giovani, portatori di un ideale di giustizia e di pace, sono chiamati a raccogliere questa sfida, a far risuonare un coro unanime: “Pace, pace, pace per Gaza.

” Un’eco di speranza che, partendo da un antico ponte romano, possa raggiungere ogni angolo del mondo.

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