24 gennaio 2024 – 19:45
“La recente vicenda che si è verificata nel mio pastificio beneventano non necessita di ulteriori commenti, desidero porre fine alla questione in questo momento. Non sono abituato a richiedere una tessera di partito a nessuno quando entrano nella mia casa. Le aziende svolgono un ruolo sociale importante e la mia impresa opera su scala globale.”Cosimo Rummo, intervistato dall’ANSA, risponde così alla tempesta mediatica che si è scatenata sui social media dopo la visita del vice premier Matteo Salvini al suo pastificio. “Non ho nulla da aggiungere né da temere, poiché le persone comprendono perfettamente e continueranno ad acquistare la nostra pasta.” “In seguito ho ricevuto una telefonata da Roma”, continua Cosimo Rummo, “che mi chiedeva se fossi disponibile ad accogliere il ministro Salvini per una visita all’azienda durante la sua presenza a Benevento per un incontro sulla sicurezza stradale. Cosa avrei dovuto fare? Negare una visita al vice premier? Questo non l’ho mai fatto in passato. Nella mia azienda sono stati ospiti nel 2017 il primo ministro dell’epoca Paolo Gentiloni, l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando e persino la ex segretaria della Cgil Susanna Camusso, quest’ultima addirittura due volte.”