Dopo oltre due anni di una radicale trasformazione, il Camp Nou si riaprirà simbolicamente al Barcellona, accogliendo la prima squadra maschile per una sessione di allenamento aperta al pubblico il 7 novembre.
Questo evento, più che una semplice riapertura, costituisce una pietra miliare nel percorso di rinascita del leggendario stadio, un’icona indiscussa del calcio mondiale.
L’iniziativa, annunciata ufficialmente dal club catalano, serve come cruciale test operativo in preparazione alla riapertura parziale prevista, sebbene rinviata più volte, per la fine del 2025.
L’accesso a questa sessione di allenamento, attentamente calibrata per un numero limitato di spettatori – circa 23.000, in linea con le disposizioni del comune di Barcellona che stabiliscono un limite massimo di 27.000 – sarà regolato da un biglietto dal valore di 5 euro per gli abbonati e 10 euro per i tifosi non abbonati.
Un gesto di responsabilità sociale, dato che l’intero ricavato sarà interamente devoluto a “Pulseras Blaugranas”, un progetto benefico focalizzato sul supporto della salute mentale di bambini e adolescenti ospedalizzati, testimoniando l’impegno del club verso la comunità.
La permanenza del Barcellona allo Stadio Olimpico di Montjuïc, come sede temporanea, continuerà in attesa del via libera per accogliere un pubblico di circa 45.000 spettatori al Camp Nou.
La scelta di Montjuïc, pur rappresentando una soluzione pragmatica, non cancella l’attesa palpabile dei tifosi desiderosi di tornare nel cuore pulsante del loro stadio.
I ritardi accumulati nel completamento dei lavori di ristrutturazione costituiscono un onere finanziario considerevole per il club.
L’ambizioso progetto, che trasformerà il Camp Nou in un impianto all’avanguardia capace di ospitare ben 105.000 spettatori – un record assoluto nel panorama calcistico europeo – ha un costo stimato di 1,5 miliardi di euro.
Questa cifra, oltre a riflettere la grandezza della visione, sottolinea la complessità logistica e tecnica di un’opera di tale portata, che mira non solo a incrementare la capacità di accoglienza, ma anche a modernizzare radicalmente le infrastrutture, migliorando l’esperienza dei tifosi e integrando tecnologie innovative per garantire sicurezza, accessibilità e sostenibilità ambientale.
La nuova struttura, concepita come un vero e proprio “campuso”, non sarà più un semplice stadio, ma un polo di attrazione multifunzionale, in grado di ospitare eventi di vario genere, contribuendo all’economia locale e consolidando l’immagine di Barcellona come città globale.






