Stefano Pioli ha ufficializzato la lista dei 24 convocati per l’impegno europeo contro il Rapid Vienna, una sfida cruciale in Conference League, ma la formazione che scenderà in campo allo Stadion Hohe Warte domani alle 18:45 presenta alcune assenze significative, destinate a ripercussioni tattiche e di gestione del gruppo.
L’esclusione di Moise Kean, rientrato a tempo di record dopo l’infortunio alla caviglia subito durante l’amichevole con l’Estonia, sottolinea un approccio prudenziale da parte dello staff medico rossonero.
La fretta di reinserire l’attaccante, protagonista di una breve ma incoraggiante apparizione contro il Milan, si è rivelata incompatibile con la necessità di preservare la piena efficienza fisica in vista del confronto, altrettanto importante, contro il Bologna.
La decisione evidenzia come la complessità della gestione degli infortuni, in un calendario fitto di impegni, richieda un bilanciamento delicato tra l’urgenza di avere a disposizione tutti gli uomini migliori e la salvaguardia della loro condizione ottimale.
Parallelamente, l’indisponibilità di Robin Gosens, uscito malconcio dal derby con l’Inter, introduce ulteriori variabili.
La sindrome influenzata che lo affligge, come comunicato dal club, non solo preclude la sua partecipazione alla trasferta viennese, ma solleva interrogativi sulla sua potenziale influenza nel panorama più ampio della stagione.
L’esterno tedesco, arrivato a Milano con l’obiettivo di dare ulteriore spessore alla manovra offensiva, non ha ancora pienamente espresso il suo potenziale, e la sua assenza, unita a quella di Kean, impone a Pioli di sperimentare soluzioni alternative e di affidarsi alla resilienza del gruppo.
Queste assenze, lungi dall’essere semplici defezioni, si configurano come opportunità per altri giocatori di mettersi in mostra e per Pioli di testare nuove dinamiche di squadra.
La Conference League, torneo spesso sottovalutato, potrebbe rivelarsi un banco di prova fondamentale per valutare la profondità della rosa e la capacità di adattamento in situazioni di emergenza.
La trasferta viennese, quindi, non è solo una partita da vincere, ma un’occasione per affinare la strategia e consolidare l’identità di una squadra in costante evoluzione.
La gestione di queste assenze, il coraggio di sperimentare e la capacità di far emergere talenti inaspettati saranno determinanti per affrontare con successo il resto della stagione.





