30 gennaio 2025 – 08:45
Torino si trova in una fase di trasformazione urbana senza precedenti, con le università al centro di questa rinascita grazie ai cantieri finanziati con oltre 800 milioni del Pnrr. Tuttavia, per comprendere appieno il ruolo delle università in questo contesto, abbiamo intervistato Matteo Robiglio, architetto urbanista e docente di Progettazione Architettonica Urbana al Politecnico di Torino. Le università non sono solo attori principali ma veri catalizzatori che si integrano in un contesto in cui molte dinamiche sono in atto. Il frutto delle scelte della giunta Castellani e del piano regolatore GregottiCagnardi sta ora emergendo, trasformando la città in un luogo che ricorda più Pittsburgh che Detroit. Questa nuova direzione ha permesso a Torino di aspirare a diventare una capitale della cultura, dello sport, dell’innovazione e dell’aerospazio contemporaneamente, senza dover rinunciare a nessuna di queste identità. La città si presenta come un mosaico di opportunità dove il passato industriale si fonde armoniosamente con la creatività e l’avanguardia tecnologica. L’ambizione è quella di creare un ambiente inclusivo e stimolante per cittadini e studenti provenienti da tutto il mondo, offrendo spazi pubblici vivaci e sostenibili che favoriscano l’interazione sociale e lo sviluppo culturale. In questo scenario, le università giocano un ruolo fondamentale non solo nella formazione accademica ma anche nell’innovazione urbana e nella costruzione di una comunità dinamica e aperta al cambiamento. Torino si configura dunque come un laboratorio vivente in cui il passato si mescola armoniosamente con il futuro, offrendo opportunità straordinarie per chiunque sia pronto ad abbracciare la sfida della crescita e della trasformazione continua.
