La recente deliberazione della giunta comunale di Cuneo testimonia un atto di profonda riflessione identitaria e di rilettura della memoria collettiva, concretizzato nell’assegnazione di nuove denominazioni a piazze, vie e aree pubbliche.
Un gesto che va oltre la semplice riqualificazione urbanistica, configurandosi come un’operazione di riequilibrio storico e culturale.
L’intervento più significativo riguarda l’ambiziosa riqualificazione dell’area che un tempo ospitava il Foro Boario, un cuore pulsante della città che ora si trasforma in un’ampia piazza di quindici mila metri quadrati.
Il nome scelto, Piazzale Rita Levi-Montalcini, onora una figura di spicco nella storia scientifica e civile italiana, simbolo di resilienza, intelligenza e impegno sociale, incarnando i valori di progresso e dedizione che la piazza stessa intende proiettare verso il futuro.
La decisione di dare risalto a figure femminili è un elemento centrale di questa riorganizzazione toponomastica.
Una scelta consapevole volta a contrastare la prevalenza storica di denominazioni maschili, introducendo una necessaria pluralità di voci e figure esemplari.
Largo Nilde Iotti e Largo Tina Anselmi diventano simboli di impegno politico e di lotta per i diritti, mentre i Giardini Frida Kahlo, nel quartiere San Paolo, e i Giardini Margherita Hack a Cerialdo, celebrano l’arte, la scienza e l’audacia intellettuale.
L’intitolazione degli spazi adiacenti al planetario a Ipazia, filosofa e astronoma dell’antichità, sottolinea l’importanza della conoscenza e del pensiero critico.
L’attenzione alla memoria storica si estende anche alle ferite del passato.
Via Norma Cossetto, a Bombonina, perpetua il ricordo di una giovane vittima delle foibe, simbolo di una pagina buia della storia italiana, richiamando l’urgenza di non dimenticare e di promuovere la riconciliazione.
La piazzetta adiacente alla prefettura, dedicata al Grande Torino, rende omaggio a una squadra leggendaria, simbolo di sportività, coraggio e talento, la cui tragica scomparsa ha segnato profondamente la città e il paese.
Infine, Piazza 3 ottobre 2013, nel cuore del Movicentro, rappresenta un monito commovente.
Questo nome evoca le 360 vittime del naufragio di Lampedusa, un evento tragico che ha scosso l’opinione pubblica e solleva interrogativi profondi sulla gestione dei flussi migratori, sulla crisi umanitaria e sulla responsabilità collettiva.
La scelta di questo nome non è solo un atto di commemorazione, ma anche un appello alla solidarietà, all’accoglienza e alla giustizia.
Questa riorganizzazione toponomastica si configura quindi come un progetto complesso, che intreccia la celebrazione di figure di riferimento, l’esaltazione dei valori civili, la memoria delle tragedie e l’impegno per un futuro più giusto e inclusivo, contribuendo a ridefinire l’identità urbana di Cuneo e a rafforzare il legame tra la comunità e il suo patrimonio storico e culturale.