Il “Giardino Sonoro” di Davide Dileo, figura di spicco dei Subsonica, si è rivelato oggi a Torino, un’opera immersiva concepita per The Heat Garden, l’innovativo impianto di accumulo termico del Gruppo Iren. La presentazione, a cui hanno partecipato il sindaco Stefano Lo Russo, il presidente di Iren Luca Dal Fabbro e l’amministratore delegato di Iren Energia Giuseppe Bergesio, ha sancito l’unione tra architettura sostenibile e arte sonora, in una commistione volta a sensibilizzare e coinvolgere il pubblico.Lungi dall’essere una semplice installazione, il Giardino Sonoro si configura come una vera e propria architettura acustica, un organismo sonoro dinamico che trascende la rappresentazione visiva dell’impianto. Dileo ha saputo cogliere l’essenza tridimensionale di The Heat Garden, traducendola in un’esperienza uditiva complessa e in costante mutamento. I suoni intrinseci all’impianto – il respiro dei terrazzi, le vibrazioni dei giardini pensili, il fruscio delle oltre 21.000 piante che li popolano – sono stati digitalmente campionati e rielaborati attraverso sofisticati algoritmi di sintesi sonora. Questo processo non si limita a replicare i suoni originali, ma li trasforma, li elabora, li reinterpreta, generando un paesaggio sonoro in continua evoluzione, specchio della vitalità e della complessità dell’intero sistema.L’obiettivo primario dell’opera è elevare l’esperienza dei visitatori. Nei primi cinque mesi del 2025, si prevede un flusso di oltre mille persone, e l’installazione sonora è pensata per amplificare il senso di connessione con l’ambiente circostante, promuovendo una comprensione più profonda del funzionamento e dell’importanza di un’infrastruttura come The Heat Garden. L’interattività è un elemento chiave: sensori fotovoltaici, strategicamente posizionati, rilevano la presenza del pubblico, attivando e modulando il paesaggio sonoro in risposta al movimento e all’azione. Un ulteriore sensore fotovoltaico introduce una dimensione contemplativa, generando una melodia lenta e meditativa che segue i ritmi naturali, suggerendo una riflessione sul tempo, il ciclo della vita e l’armonia tra tecnologia e natura. L’opera, quindi, si propone come un catalizzatore di consapevolezza, un invito all’ascolto attivo e un esempio tangibile di come l’arte possa contribuire a rendere i processi tecnologici più accessibili, comprensibili e, soprattutto, emozionanti.
Davide Dileo a Torino: il Giardino Sonoro tra arte e sostenibilità
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