venerdì, 20 Giugno 2025
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Mottarone, Hagay Biran chiede giustizia e verità per le vittime

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Il desiderio primario, che trascende ogni dinamica procedurale e strategia legale, si concentra su un’equità sostanziale, capace di erigere un argine contro il ripetersi di simili tragedie. Questa è la voce, mediata dall’avvocato, che Hagay Biran, zio di Eitan, il solo figlio a sopravvivere al disastro del Mottarone, ha voluto esprimere a seguito dell’udienza preliminare a Verbania. L’accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti, aggravata dal disastro, ha ufficialmente preso avvio.Hagay Biran, con la sua presenza in aula, ha incarnato il peso emotivo di una perdita devastante. Il 23 maggio 2021, il cielo sopra il Lago Maggiore si è oscurato, strappando alla sua famiglia il fratello Amit e il nipote Tom. Eitan, ora un bambino di dieci anni, porta con sé il ricordo indelebile di quel giorno, testimone silenzioso di un evento che ha scosso l’intera nazione.La tragedia del Mottarone, ben oltre l’aspetto puramente giuridico, solleva interrogativi profondi sulla responsabilità collettiva, sulla sicurezza delle infrastrutture e sulla necessità di una cultura della prevenzione. Non si tratta solamente di individuare i colpevoli, ma di comprendere a fondo le cause che hanno portato al crollo della funivia, un sistema complesso che coinvolge aspetti tecnici, umani e gestionali.L’inchiesta, ora avviata, dovrà fare luce su una catena di eventi e decisioni che, apparentemente insignificanti singolarmente, si sono sommati per generare un disastro di proporzioni inimmaginabili. Sarà cruciale analizzare la manutenzione della funivia, le verifiche di sicurezza effettuate, la formazione del personale e i protocolli adottati in caso di emergenza.La ricerca della verità non è solo un imperativo legale, ma un dovere morale verso le vittime e le loro famiglie. Eitan, custode di un ricordo doloroso, rappresenta il futuro da proteggere, un futuro che deve essere costruito sulla base di lezioni apprese e promesse mantenute. La giustizia, in questo contesto, non si limita a una sentenza, ma si traduce in un impegno concreto per garantire la sicurezza di tutti e per evitare che altre famiglie debbano vivere l’angoscia di una perdita simile. Il dolore di Hagay Biran e dei suoi cari è l’eco di una ferita aperta, un monito costante per un Paese intero.

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