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martedì 4 Novembre 2025

Oncologo a Malpensa: uno scatto fotografico scatena un incubo.

Il 28 ottobre, un gesto apparentemente banale si è trasformato in un’incredibile spirale di eventi che ha coinvolto Claudio Zanon, stimato oncologo torinese e direttore scientifico di “Motore Sanità”, in un’esperienza traumatica all’aeroporto di Malpensa.

La vicenda inizia con un’azione innocente: uno scatto fotografico del muso di un aereo EasyJet in procinto di decollare per Marrakech.

Un gesto comune, ripetuto quotidianamente da innumerevoli viaggiatori, che si è rivelato il catalizzatore di un’escalation inattesa.
Zanon, partito per motivi professionali, si è trovato a fronteggiare una serie di ostacoli che hanno messo a dura prova la sua dignità e il suo diritto alla mobilità.
Dopo aver immortalato l’aereo, un addetto alla sicurezza lo ha intimato a cancellare l’immagine, per ragioni non specificate, dando inizio a un confronto che ha rapidamente degenerato.

La dinamica si è inaspettatamente intensificata, sfociando in un rifiuto di imbarco.

Nonostante le spiegazioni pacate del medico, che si è dichiarato innocente e ignaro di aver violato alcuna norma, l’ostinazione dell’addetto è apparsa implacabile.

In una situazione di crescente tensione, un passeggero a bordo ha accusato un malessere improvviso, e Zanon, in quanto medico, si è prontamente attivato per prestarvi soccorso.
Nonostante l’intervento medico, la situazione non si è risolta.
Anzi, il comandante dell’aereo ha inaspettatamente richiesto l’allontanamento del medico dal velivolo.
A questo punto, la frustrazione e il senso di ingiustizia hanno portato Zanon ad alzare il tono della voce, un’ammissione che, pur condannabile, non esclude la gravità delle accuse mosse.
Successivamente, si è scusato per la reazione, pur mantenendo la ferma convinzione di aver subito un’ingiuria.
La compagnia aerea EasyJet, sollecitata a fornire chiarimenti, ha giustificato l’atto con un “comportamento inappropriato” da parte del passeggero, motivando il divieto di imbarco.

La posizione ufficiale sottolinea l’impegno della compagnia nel formare il personale di terra per gestire al meglio ogni circostanza e nel non tollerare comportamenti abusivi o minacciosi, sebbene si riconosca la rarità di tali episodi.
La vicenda solleva interrogativi profondi sul delicato equilibrio tra sicurezza, rispetto della privacy e diritto alla libertà di espressione.
Il caso di Claudio Zanon, oncologo di fama, si configura come un campanello d’allarme, un invito a riflettere sulle procedure di controllo aeroportuali e sull’importanza di garantire un trattamento equo e dignitoso per tutti i passeggeri, anche quando si tratta di un semplice scatto fotografico.
La storia evidenzia la necessità di un dialogo costruttivo tra le autorità aeroportuali, le compagnie aeree e i viaggiatori, per evitare che gesti apparentemente innocui si trasformino in fonti di stress e frustrazione.

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