Di fronte al dinamico scenario del congresso nazionale forense, riunito a Torino presso il complesso del Lingotto, si è manifestata un’azione di sensibilizzazione volta a promuovere la netta separazione delle carriere di magistrati giudicanti e inquirenti.
L’iniziativa, animata dagli avvocati della Camera Penale del Piemonte Occidentale, non si è limitata a una semplice distribuzione di materiale informativo, ma ha rappresentato un primo atto di una campagna più ampia, strutturata attorno alla costituzione di un Comitato Promotore del “Sì” al referendum.
Il dibattito, già intenso all’interno del congresso – che ha visto la partecipazione di oltre mille professionisti legali provenienti da ogni regione d’Italia – ha visto emergere un consenso crescente a favore della riforma.
Tale convergenza di opinioni riflette una consapevolezza diffusa all’interno della comunità forense: l’attuale sistema, caratterizzato da una carriera unica, non garantisce l’ottimale equilibrio tra le funzioni di accusa e difesa, e rischia di compromettere l’indipendenza e l’imparzialità della magistratura.
La Camera Penale del Piemonte Occidentale, nel sottolineare il proprio impegno in questa battaglia di idee, ha ribadito il ruolo cruciale che l’Avvocatura dovrà rivestire.
Non si tratta semplicemente di sostenere una posizione, ma di partecipare attivamente al confronto pubblico, offrendo argomentazioni basate sulla conoscenza del diritto e sull’esperienza pratica.
La separazione delle carriere, infatti, non è una questione meramente procedurale, ma incide profondamente sul sistema di garanzia dei diritti fondamentali e sulla percezione di equità del processo penale.
L’azione a Torino non è quindi un evento isolato, bensì un segnale di un movimento più ampio che mira a stimolare una riflessione approfondita sui principi cardine del diritto penale e sulla loro applicazione concreta.
La battaglia per la separazione delle carerie si configura come un’occasione per riaffrontare il tema dell’autonomia e della responsabilità del potere giudiziario, elementi imprescindibili per la tutela della democrazia e la garanzia di un giusto processo per ogni cittadino.
Il Comitato Promotore del “Sì” si prefigge di essere un punto di riferimento per tutti coloro che condividono questa visione, contribuendo a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica in vista del referendum.








