Due giovani attivisti torinesi, membri del movimento Pro Palestina, si sono uniti all’iniziativa “Global March to Gaza”, un gesto di profonda sollecitudine e protesta. La loro adesione si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione globale per la situazione umanitaria e i potenziali crimini di guerra perpetrati nella Striscia di Gaza. Da circa tre settimane, un gruppo di attivisti ha stabilito un presidio fisso in piazza Castello, cuore pulsante di Torino, un punto di convergenza simbolica per esprimere solidarietà al popolo palestinese e denunciare la catastrofe umanitaria in atto.I due attivisti, un ventunenne e un venticinquenne, intendono raggiungere Il Cairo, nodo cruciale per la convergenza dei partecipanti alla marcia internazionale. Lì, si uniranno a una comunità di persone provenienti da ogni angolo del mondo, accomunate dalla volontà di esercitare pressione e sollecitare un intervento concreto.Il loro impegno non è semplicemente una manifestazione di dissenso, ma una proposta attiva di cambiamento. Attraverso la marcia, mirano a garantire il flusso ininterrotto di aiuti umanitari, essenziali per la sopravvivenza di una popolazione decimata dalla violenza e dalla privazione. L’azione si configura come un appello diretto al governo egiziano, custode del valico di Rafah, punto di accesso vitale per la Striscia di Gaza, ma si estende a tutti i responsabili a livello globale. “Cammineremo, non solo per noi, ma per dare voce a chi non ce l’ha” affermano in un comunicato, sottolineando la necessità di rendere visibile la resilienza e la speranza che ancora alimentano la resistenza palestinese. Il gesto simbolico della marcia, il movimento fisico, è inteso come un monito per la coscienza collettiva, una sfida all’indifferenza e all’apatia.Per coloro che non potranno unirsi fisicamente alla marcia, è stata predisposta un’azione di supporto: restano a Torino, mantenendo vivo il presidio, ribattezzato “piazza Palestina”, un luogo di memoria e di impegno costante. L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione sulla crisi umanitaria, informando e sensibilizzando l’opinione pubblica locale.Il messaggio finale, carico di urgenza e di speranza, è un appello universale: “Il mondo sembra disintegrare sotto i nostri occhi, ma ogni individuo possiede la capacità di agire, di contrastare la spirale del genocidio. Non rimaniamo spettatori passivi. Agiamo, ora.” Si tratta di un imperativo morale, un invito a superare le barriere dell’indifferenza e a rispondere con azioni concrete alla sofferenza di un popolo.
Torinesi per Gaza: due attivisti verso il Cairo per la marcia internazionale.
Pubblicato il
