lunedì 8 Settembre 2025
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Truffa da 3,3 milioni: Inchiesta su frodi al PNRR coinvolge diverse province.

Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza, coordinata dall’Ufficio della Procura Europea con sede a Torino, ha portato alla luce un sofisticato sistema di frode che ha interessato un vasto territorio italiano, estendendosi dalle province di Biella a Perugia, passando per Bologna, Fermo, Torino, Firenze, Vicenza, Empoli, Verona, Roma, Prato e Pesaro.
L’inchiesta, culminata con il sequestro di 3,3 milioni di euro e la denuncia di trentacinque individui e sedici società, svela una rete criminale dedita a drennare risorse dal bilancio nazionale e comunitario attraverso meccanismi fraudolenti e manipolazioni contabili.
Il fulcro dell’attività illecita risiede nella costituzione di società fittizie, spesso intestate a prestanomi inconsapevoli, che venivano poi impiegate per presentare bilanci falsificati con l’obiettivo di accedere ai finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La sofisticatezza del piano risiede nell’ingegnoso utilizzo di crediti d’imposta relativi a interventi di efficientamento energetico mai effettivamente realizzati, simulando così investimenti inesistenti per appropriarsi indebitamente di fondi pubblici.

L’indagine ha evidenziato la presenza di un’organizzazione ramificata, composta da professionisti del settore tributario e da centri di assistenza fiscale dislocati in diverse regioni d’Italia.

Questi ultimi, agendo in sinergia, hanno fornito l’expertise necessaria per elaborare e presentare la documentazione fraudolenta, aggirando i controlli e sfruttando le vulnerabilità del sistema di finanziamento.

L’operazione mette in luce una pericolosa erosione dei principi di legalità e trasparenza, con implicazioni significative per la gestione delle risorse pubbliche e per la credibilità del PNRR, un pilastro fondamentale per la ripresa economica del Paese.
La complessità della struttura criminale e la sua estesa distribuzione geografica richiedono un’analisi approfondita per individuare tutti i responsabili e recuperare i fondi sottratti illecitamente, rafforzando al contempo i meccanismi di controllo e prevenzione di futuri abusi.

L’inchiesta apre una riflessione più ampia sulla necessità di un monitoraggio più stringente e di un rafforzamento dei controlli a livello nazionale ed europeo, per garantire che le risorse destinate alla ripresa economica siano impiegate in modo corretto e trasparente, a beneficio della collettività.

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