Dal 13 al 23 novembre 2025, il Teatro Studio Bunker di Torino si apre a una rielaborazione audace e provocatoria de *La Divina Commedia* di Dante Alighieri, firmata dall’Accademia dei Folli e con la drammaturgia di Tiziano Scarpa, autore pluripremiato.
 Questo progetto si inserisce nel percorso artistico della compagnia, il “classici reloaded”, un’indagine coraggiosa che decostruisce i monumenti letterari – dopo *I Promessi Sposi*, *Madame Bovary*, *Don Chisciotte*, *Frankenstein* e *L’Odissea* – per illuminarne le ombre e interrogare la loro rilevanza nel presente.
L’interpretazione dell’Accademia dei Folli non si limita a un mero adattamento: è un’immersione nella vita intima di Dante, un Dante privato e vulnerabile, proiettato in un contesto contemporaneo di degrado ambientale, conflitti sociali e disumanizzazione.
 La narrazione si concentra sulla figura di Gemma Donati, moglie del poeta, spesso relegata ai margini della sua opera, un’assenza che, nello spettacolo, si trasforma in un catalizzatore di eventi drammatici.
La storia si dispiega in un esilio forzato, in un’anonima città-spartiacque, un agglomerato urbano segnato da disastri ecologici e da un cinismo pervasivo.
Dante, spogliato del suo status di poeta celebrato, è un uomo intrappolato in un ruolo domestico, assorbito dalle incombenze quotidiane.
La sua esistenza solitaria è interrotta solo da fugaci incontri notturni con un barista, un anonimo confidente.
 È Gemma, la moglie, a sostenere economicamente la famiglia, affrontando la precarietà del lavoro e la spietata logica di un sistema che sfrutta e marginalizza gli immigrati.
L’apparente onestà di Gemma si incrina sotto il peso della sopravvivenza.
In una società corrotta, dove la moralità è merce di scambio, lei si trova a compiere scelte ambigue, piccoli e grandi reati che la spingono sull’orlo del baratro.
 Un’azione in particolare la costringe a fuggire, dando il via a un viaggio infernale, un percorso di redenzione e scoperta di sé.
Lo spettacolo non si limita a ribaltare i ruoli tradizionali, ma scava a fondo nella complessità dei personaggi, esplorando le dinamiche di potere, il peso del segreto e la ricerca di un significato in un mondo disilluso.
 Gemma, la donna dimenticata, emerge come figura centrale, una forza trainante capace di superare i limiti imposti dalla sua condizione e di affrontare il Male con un coraggio che il marito, il sommo poeta, non ha mai avuto.
 Il percorso di Gemma si rivela così un viaggio attraverso l’Inferno interiore, una sfida all’ingiustizia e una riscoperta della propria identità, capace di riscrivere la narrazione di un’opera immortale.


                                    



