Cheese 2025, l’appuntamento a Bra dal 19 al 22 settembre, si configura come un’esperienza multisensoriale ben oltre la celebrazione del formaggio.
È un viaggio immersivo nel cuore di un’economia agroalimentare complessa e resiliente, un ecosistema di saperi artigianali e tradizioni secolari che ruotano attorno al prodotto lattiero-caseario a latte crudo.
L’iniziativa, promossa da Slow Food e dalla Città di Bra, intende rivelare le intricate connessioni che legano il pastore al casaro, il castanicoltore all’apicoltore, il cardatore del vello al tessitore, l’artigiano del legno al botanico, restituendo dignità e visibilità a figure professionali spesso marginalizzate dall’agricoltura industriale.
Quest’anno, Cheese pone l’accento sulla filiera della lana, con gli Stati Generali dedicati al 20 settembre, un’occasione per riflettere sull’importanza di questa risorsa naturale, spesso dimenticata, e sulle sue implicazioni socio-economiche per le comunità montane.
Allo stesso modo, l’introduzione dei primi apicoltori del Presidio dei Prati Stabili e dei Pascoli, insieme al nuovo monoflora di lampone nel Presidio dei Mieli di Alta Montagna Alpina, sottolinea l’impegno verso la biodiversità e la tutela degli ambienti naturali.
I Laboratori del Gusto, i Mercati e gli incontri dedicati, come “Cheese Bimbi”, non sono semplici degustazioni, ma veri e propri percorsi didattici che mirano a sensibilizzare il pubblico verso pratiche agricole sostenibili e il valore della filiera corta.
Il laboratorio “Bosco Vivo”, dedicato alla castagna antica, è un esempio emblematico: un’esplosione di sapori che spaziano dai formaggi affinati in foglie di castagno ai marroni sciroppati, fino al gelato e al pane rustico arricchito con farina di moscatello, un prodotto rare e prezioso del Lazio, legato a una tradizione millenaria.
L’attenzione alla qualità si estende a tutte le categorie merceologiche presenti: salumi rigorosamente derivanti da allevamenti sostenibili, dove il benessere animale è una priorità, con carni lavorate secondo metodi tradizionali, escludendo impasti e additivi che ne altererebbero la genuinità.
La varietà dell’offerta non si limita ai latticini e ai prodotti della terra, ma abbraccia l’intera filiera alimentare italiana, dal caffè alla pizza, dal gelato alle proposte di street food, dai vini artigianali alle birre locali, creando un panorama gastronomico ricco e diversificato.
Cheese 2025 non è quindi un semplice festival, ma una vetrina di eccellenze, un invito a riscoprire il piacere del cibo autentico e a sostenere un modello agricolo che pone al centro la persona, l’ambiente e la cultura.