L’incertezza che grava sul futuro dei veicoli diesel Euro 5 trova una possibile soluzione attraverso un emendamento proposto dalla Lega al Disegno di Legge sulle Infrastrutture, volto a rimandare l’applicazione delle restrizioni attualmente in discussione. La proposta mira a concedere un respiro ai possessori di automezzi diesel meno recenti, evitando l’impatto di un eventuale stop alla circolazione previsto per ottobre, e aprendo la strada a un’ulteriore flessibilità decisionale a livello regionale.L’emendamento leghista suggerisce di posticipare l’entrata in vigore delle restrizioni al 31 ottobre 2026, data che offre una finestra temporale più ampia per l’adeguamento e consente alle amministrazioni regionali di modulare l’applicazione delle misure in base alle specifiche esigenze del territorio. Questo approccio si discosta dalla rigidità di un blocco immediato e si pone come un tentativo di bilanciare l’imperativo della tutela ambientale con le necessità socio-economiche delle comunità locali.La decisione di coinvolgere le Regioni in questo processo è strategica. Riconosce la diversità delle realtà regionali italiane, con le loro peculiarità geografiche, infrastrutturali e socio-economiche, e promuove un approccio più mirato ed efficace nella gestione delle politiche ambientali. Affidare alle Regioni la possibilità di anticipare o ritardare l’entrata in vigore delle restrizioni consente di tener conto di fattori locali che potrebbero non essere catturati da una normativa nazionale uniforme.Tuttavia, il compromesso derivante da un rinvio delle restrizioni non può prescindere da un impegno concreto verso la sostenibilità ambientale. L’emendamento leghista introduce quindi un elemento cruciale: l’obbligo di associare qualsiasi deroga o rinvio a un piano di misure compensative. Queste misure, esemplificate nell’efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente e nell’incremento delle aree verdi urbane e rurali, dovrebbero contribuire a mitigare l’impatto ambientale derivante dalla circolazione prolungata di veicoli diesel meno recenti. L’attenzione all’efficienza energetica, in particolare, si inserisce in un più ampio quadro di transizione verso un modello energetico più sostenibile, riducendo la dipendenza da fonti fossili e promuovendo l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale.In definitiva, l’emendamento mira a trovare un equilibrio delicato: proteggere la mobilità delle famiglie, rispettare l’autonomia regionale e perseguire, contestualmente, gli obiettivi di tutela ambientale, attraverso un approccio pragmatico e flessibile che tenga conto delle sfide e delle opportunità che caratterizzano il panorama italiano. La proposta, pur rappresentando un compromesso, apre la strada a un dibattito costruttivo e alla ricerca di soluzioni innovative per affrontare le problematiche legate alla qualità dell’aria e alla mobilità sostenibile.
Diesel Euro 5: rinvio e compromessi per la mobilità
Pubblicato il
