In un contesto di profonda incertezza e sofferenza, il vescovo di Tortona, monsignor Guido Marini, ha voluto manifestare vicinanza concreta alla comunità lavorativa dell’ex stabilimento Ilva di Novi Ligure, celebrando una funzione religiosa che ha trasceso il mero atto liturgico per assumere il valore di un solido abbraccio spirituale.
La cerimonia, tenutasi il 13 novembre presso il sito industriale, ha visto la partecipazione del sindaco Rocchino Muliere e di numerosi lavoratori, testimoniando un sentimento diffuso di angoscia, ma anche di speranza e resilienza.
L’eco della crisi che affligge l’area industriale risuona con forza, proiettando un’ombra di precarietà sul futuro di centinaia di famiglie.
Il momento è denso di emotività, un misto di frustrazione per le difficoltà incontrate e di un’incrollabile fede nella possibilità di un riscatto.
La preghiera, elevata collettivamente, si configura come un atto di supplica, ma anche come una forma di resistenza, un rifiuto di arrendersi alla disperazione.
Il sindaco Muliere ha espresso la sua piena consapevolezza della complessità della situazione, ribadendo l’impegno dell’amministrazione comunale a perseguire una soluzione duratura e sostenibile per l’area.
La riconversione industriale, un obiettivo ambizioso ma imprescindibile, deve essere affrontata con responsabilità e lungimiranza, tenendo conto delle esigenze dei lavoratori, delle peculiarità del territorio e delle dinamiche del mercato globale.
Il percorso verso la riqualificazione dell’ex Ilva non potrà che essere tortuoso, costellato di ostacoli e compromessi.
La collaborazione con le organizzazioni sindacali, in questo senso, si rivela fondamentale.
Solo attraverso un dialogo costruttivo e una condivisione di obiettivi, si potrà definire una strategia efficace, capace di attrarre investimenti, creare nuovi posti di lavoro e restituire dignità a un’area industriale che ha subito troppo.
La vicenda dell’ex Ilva di Novi Ligure rappresenta un campanello d’allarme per l’intero Paese, un monito sulla necessità di ripensare i modelli di sviluppo economico, di promuovere un’economia più equa e sostenibile, di tutelare i diritti dei lavoratori e di preservare il patrimonio industriale e ambientale.
La speranza, alimentata dalla fede e dall’impegno civile, risiede nella capacità di trasformare questa crisi in un’opportunità di rinascita, un nuovo inizio per la comunità di Novi Ligure e per l’Italia intera.







