Il silenzio si è fatto più denso a Lauriano e nell’intera comunità chivassese, segnato dalla perdita di Emilio Cosola, figura emblematica del volontariato e pilastro imprescindibile della Croce Rossa Italiana.
A 75 anni, la sua scomparsa lascia un vuoto profondo, non solo per la moglie Laura, la figlia Susanna e la nipotina Camilla, ma per l’intero tessuto sociale che ha costantemente nutrito con la sua dedizione.
Emilio Cosola non fu semplicemente un Presidente, ma un architetto di speranza, un costruttore di ponti tra necessità e risposta solidale.
La sua guida, dal 2016 al 2021 alla guida del Comitato di Lauriano, trascende la mera amministrazione: si rivela un’eredità di visione strategica e impegno concreto.
Il suo mandato fu caratterizzato da un’audace commistione tra tradizione umanitaria e innovazione tecnologica, un approccio che ha proiettato il Comitato verso un futuro più efficiente e accessibile.
L’inaugurazione della nuova sede a San Sebastiano da Po, un’opera attesa e arduamente perseguita, testimonia la sua perseveranza e la capacità di instradare le relazioni istituzionali verso obiettivi condivisi.
Quella sede, più che un edificio, è un simbolo: un punto di riferimento essenziale per il territorio, un crocevia di supporto e assistenza, una fucina di iniziative volte a rispondere alle emergenze e a promuovere il benessere della comunità.
Ma la sua lungimiranza non si limitò alla logistica.
Consapevole della necessità di modernizzare le strutture organizzative, Emilio Cosola promosse con determinazione un percorso di digitalizzazione, introducendo strumenti e metodologie che hanno migliorato la gestione dei servizi, l’efficienza operativa e la capacità di raggiungere fasce di popolazione sempre più ampie.
Questa transizione, spesso complessa e ostacolata da resistenze, fu guidata con pazienza e convinzione, dimostrando una profonda consapevolezza delle sfide del XXI secolo e della necessità di adattarsi ai rapidi cambiamenti tecnologici.
Emilio Cosola incarnava il vero spirito della Croce Rossa: un impegno disinteressato, una compassione profonda, una capacità di ascolto e una volontà inesauribile di aiutare chi si trova in difficoltà.
Il suo esempio ispirerà le generazioni future di volontari, che continueranno a portare avanti la sua missione, promuovendo i valori di umanità, imparzialità e neutralità.
La sua memoria non sarà un mero ricordo del passato, ma una bussola per orientare il futuro della Croce Rossa Italiana e dell’intera comunità chivassese.
Un’eredità immateriale, più preziosa di ogni bene materiale, che continuerà a illuminare il cammino di chi ha la fortuna di conoscere la sua storia.







