Nei primi giorni di novembre, una serie di episodi di insicurezza hanno turbato la tranquilla vita del comune di Montagna, in provincia di Bolzano, scatenando un’intensificazione delle attività di controllo e prevenzione da parte delle forze dell’ordine locali.
 Le segnalazioni di furti in abitazioni e veicoli parcheggiati, avvenuti nelle ore notturne, hanno portato i Carabinieri del Radiomobile di Egna, coadiuvati dalle Stazioni di Cortaccia e Termeno, a implementare un’operazione mirata volta all’identificazione dei responsabili.
Le ricerche, protrattesi fino alle prime luci dell’alba, hanno condotto all’individuazione di tre individui sospetti sulla strada statale 48, nei pressi di una fermata autobus.
Un’approfondita perquisizione ha permesso di rinvenire un ingente bottino di refurtiva, comprendente contanti per 2.000 euro, una mountain bike elettrica di pregevole fattura stimata in circa 4.000 euro, abbigliamento sportivo di marca, un sistema audio, un computer portatile, una selezione di alcolici di valore, un orologio e una collezione di occhiali da sole.
 La varietà degli oggetti sequestrati suggerisce una modus operandi predatorio mirato, probabilmente alimentato dalla ricerca di beni facilmente vendibili.
I tre soggetti, identificati come un ventiseienne, un trentaduenne e un diciannovenne, tutti privi di fissa dimora e di origine magrebina, sono stati denunciati in stato di arresto.
Le indagini preliminari li collegano a quattro furti consumati nella notte e a due tentativi di effrazione, manifestando un quadro di attività criminale coordinata e reiterata.
 La restituzione di parte della refurtiva ai legittimi proprietari rappresenta un atto di giustizia riparatrice e un segnale di fiducia nelle istituzioni.
 Ulteriori accertamenti sono in corso per estendere le indagini e individuare eventuali complici o ulteriori vittime.
La vicenda non si è conclusa con l’arresto.
 Solo poche ore dopo, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Egna, supportati dalle Stazioni di Trodena e Ora, sono dovuti intervenire nuovamente presso la stazione ferroviaria di Salorno.
 I due soggetti più giovani coinvolti negli eventi di Montagna, si rendevano responsabili di atti di disturbo alla clientela e di intralcio alla circolazione ferroviaria, evidenziando un comportamento prevaricante e una mancanza di rispetto verso le regole di convivenza civile.
La situazione è degenerata quando i militari hanno tentato di riportare l’ordine, con i due individui che hanno opposto resistenza fisica e verbale, ferendo un carabiniere.
 L’agente è stato soccorso e trasportato in ospedale per le cure necessarie.
 La violenza nei confronti delle forze dell’ordine ha portato all’arresto in flagranza dei due responsabili, accusati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
 La Procura della Repubblica di Bolzano ha disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa della convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria, in considerazione della gravità dei reati commessi e del pericolo di inquinamento delle prove.
Questo episodio sottolinea la crescente complessità della gestione dell’ordine pubblico e la necessità di un approccio integrato che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche i servizi sociali e le istituzioni educative, per affrontare le cause profonde del disagio e della devianza.



                                    



