L’Alto Adige/Südtirol si distingue nell’ambito dell’Unione Europea come un’area di resilienza sociale, come confermato dai recenti dati Eurostat che la posizionano al vertice per la minore incidenza del rischio di povertà.
Un risultato che, pur rappresentando un significativo progresso rispetto alla situazione precedente, non può indurre a compiacimento, bensì stimolare un impegno costante e mirato.
Il presidente della Provincia autonoma, Arno Kompatscher, ha sottolineato con lucidità come l’eccellenza statistica, pur incoraggiante, non elimini le difficoltà concrete che gravano su una parte della popolazione.
“Anche la migliore statistica,” ha affermato, “non placa la sofferenza di chi si trova in difficoltà.
” La sua dichiarazione riflette una visione politica che pone l’attenzione sulla realtà umana, al di là dei numeri.
La Provincia autonoma, in linea con questo approccio, ha implementato un’ulteriore misura di sostegno economico, destinata a incrementare le pensioni più basse.
Questo intervento, destinato a entrare in vigore con la prima liquidazione a fine anno, si configura come un tassello fondamentale di una strategia più ampia volta a garantire un tenore di vita dignitoso per tutti i cittadini.
La performance positiva dell’Alto Adige, in termini di riduzione del rischio di povertà, è il risultato di un modello di sviluppo che combina una solida economia con politiche sociali attive e mirate.
L’attenzione alla formazione professionale, l’incentivazione all’imprenditoria giovanile, il sostegno alle famiglie e la promozione dell’inclusione sociale sono elementi chiave di questo modello.
Tuttavia, Kompatscher, con la sua prospettiva pragmatica, invita a non dimenticare che il percorso verso una società veramente equa e solidale è ancora lungo.
Le sfide demografiche, l’evoluzione del mercato del lavoro e le nuove forme di povertà richiedono un continuo aggiornamento delle politiche sociali e un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese, associazioni e cittadini.
La nuova misura di sostegno alle pensioni più basse rappresenta un passo avanti, ma è essenziale che sia accompagnata da azioni complementari volte a favorire l’occupazione, a promuovere l’accesso all’istruzione e alla formazione e a rafforzare i servizi sociali territoriali.
Solo attraverso un approccio integrato e multidimensionale sarà possibile garantire un futuro prospero e inclusivo per l’Alto Adige, dove nessuno sia lasciato indietro.
L’obiettivo non è solo migliorare le statistiche, ma soprattutto alleviare le difficoltà reali che affliggono i cittadini e costruire una comunità più giusta e solidale.








