Nel cuore del Quirinale, il Cortile d’onore ha ospitato una cerimonia di profondo significato simbolico, segnando un capitolo cruciale nel percorso che conduce Milano Cortina 2026.
La presenza del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha conferito ulteriore rilevanza all’evento, proiettando l’Alto Adige quale terra di ospitalità, di dialogo interculturale e di ambizioni sportive di eccellenza.
L’accensione del braciere non è semplicemente un rito propiziatorio per i Giochi; è la scintilla che dà inizio a un viaggio, un pellegrinaggio della fiamma olimpica attraverso un territorio ricco di storia, di tradizioni e di paesaggi mozzafiato.
Un percorso che culminerà nell’Alto Adige, regione crocevia di culture, dove la fiamma non porterà solo l’emozione dello sport, ma anche un messaggio universale di pace e convivenza.
L’Alto Adige, con la sua complessa identità, incarna l’ideale di un’Europa pluralista e inclusiva.
La provincia di Bolzano, custode di questa eredità, si propone come esempio tangibile di come lingue e culture diverse, spesso percepite come ostacoli, possano trasformarsi in elementi di arricchimento reciproco e di coesione sociale.
Il messaggio lanciato da Kompatscher a margine della cerimonia è chiaro: l’armonia interculturale non è un’utopia, ma una realtà perseguibile e coltivabile, un modello da proporre alla comunità olimpica e al mondo intero.
L’arrivo della fiamma olimpica il 27 gennaio a Dobbiaco, la prima tappa altoatesina, rappresenta un’occasione unica per celebrare l’identità locale, valorizzando il patrimonio culturale e naturale che caratterizza la regione.
Non si tratta solo di un evento sportivo; è un momento di festa popolare, di condivisione di valori e di promozione di un’immagine dell’Alto Adige aperta, accogliente e proiettata verso il futuro.
L’Alto Adige, con la sua storia stratificata tra Austria e Italia, incarna una resilienza e un’abilità di sintesi che la rendono un laboratorio di convivenza particolarmente significativo.
L’esperienza altoatesina, fatta di dialogo, compromesso e rispetto reciproco, può offrire lezioni preziose per affrontare le sfide del nostro tempo, in un mondo sempre più globalizzato e spesso diviso da tensioni e conflitti.
L’accensione del braciere a Roma e il suo arrivo in Alto Adige sono, dunque, preludio a una narrazione più ampia, un racconto di speranza e di possibilità per le generazioni future, che vedranno nei Giochi Olimpici non solo una competizione sportiva, ma un simbolo di unità e di cooperazione internazionale.








