Yeman Crippa affronta la sesta maratona della sua carriera a Valencia, un appuntamento cruciale dopo due ritiri consecutivi che hanno lasciato un’amara scia di frustrazione e interrogativi.
La “Trinidad Alfonso Valencia Marathon”, nota per la sua natura velocistica e il percorso favorevole, si presenta come un banco di prova per la resilienza fisica e mentale dell’atleta azzurro, che ambisce a superare la temuta soglia del trentesimo chilometro, punto nevralgico dove la stanchezza può insidiare anche i corridori più preparati.
L’esperienza a Valencia assume un significato particolare considerando che proprio in Spagna, a Siviglia nel 2024, Crippa ha siglato il suo precedente primato italiano di 2h06:06, una performance che testimonia il suo potenziale quando le condizioni sono ottimali.
Il mese e mezzo di preparazione intenso, condotto sotto la guida esperta di Massimo Pegoretti nel suo Trentino, è stato dedicato a ricostruire la fiducia e a metabolizzare le cocenti delusioni di Londra e Tokyo, trasformando la sconfitta in carburante per un nuovo inizio.
Il panorama competitivo si preannuncia agguerrito.
Il campo dei partecipanti è costellato di nomi di spicco, come Sisay Lemma, detentore del record del percorso (2h01:48) e quarto uomo nella storia per quanto riguarda i tempi sulle distanze massime.
La sfida diretta con John Korir, campione di Boston e Chicago, rappresenta un ostacolo formidabile, ma non meno impegnativi sono i tempi personali di altri contendenti di calibro internazionale: Tesfaye Deriba, Hillary Kipkoech, Stephen Kissa, Samuel Fitwi e Amanal Petros, tutti e tutti capaci di esprimere performance sotto le due ore e cinque minuti.
L’attenzione non è focalizzata solo sulla gara maschile.
La competizione femminile promette spettacolo, con lo scontro tra due dominatrici del panorama mondiale: Amane Beriso, detentrice del record di Valencia (2h14:58), e Peres Jepchirchir.
Joyciline Jepkosgei, vincitrice di New York e Londra, aggiunge ulteriore spessore alla sfida, rendendo l’evento un concentrato di talento e determinazione.
L’occasione si presenta quindi come un’opportunità per Crippa non solo di riscattare il passato, ma anche di proiettarsi verso il futuro, misurando le proprie capacità contro i migliori al mondo e lasciando un segno indelebile in una delle maratone più prestigiose del panorama internazionale.
La città delle arti e delle scienze si trasforma così in un palcoscenico dove l’atletica leggera si fonde con l’innovazione e la passione.








