Un accordo sinergico tra l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC) e la Polizia di Stato segna un’innovativa risposta alla crescente problematica della violenza e delle minacce rivolte al personale sanitario.
La firma del protocollo, formalizzata dal Direttore Generale dell’ASUFC, Denis Caporale, e dal Questore Domenico Farinacci, e resa pubblica in presenza dell’Assessore Regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi, si radica nel contesto legislativo del Decreto-legge n.
137/2024, una misura governativa volta a tutelare le strutture sanitarie da atti di aggressione.
Il cuore dell’iniziativa risiede nell’implementazione di un sofisticato sistema di videosorveglianza ospedaliera, caratterizzato da un collegamento diretto e automatico con la centrale operativa della Questura.
Questo meccanismo di allerta immediata garantisce una risposta rapida ed efficace in caso di episodi di violenza o minacce, trasformando la sorveglianza passiva in un intervento proattivo.
Attualmente, il sistema è operativo in aree strategiche: il Pronto Soccorso di Udine, dotato di 12 telecamere, l’IMFR Gervasutta con 6 telecamere e la REMS di via Pozzuolo con 2 telecamere.
L’estensione progressiva a tutti gli ospedali spoke, parte integrante della rete AsuFC, è già pianificata, con l’obiettivo di creare un perimetro di sicurezza uniforme in tutta l’area di competenza.
Al di là della tecnologia, il protocollo prevede un approccio olistico alla sicurezza, che include programmi di formazione specifici per il personale sanitario.
Questi corsi mirano a sviluppare competenze nella gestione delle situazioni di conflitto, a ridurre al minimo il rischio di contatto fisico con individui aggressivi e a promuovere strategie di comunicazione efficace.
Un elemento cruciale è l’offerta di supporto psicologico alle vittime di violenza, riconoscendo l’impatto emotivo di tali esperienze e favorendo il benessere del personale.
Il Questore Farinacci ha sottolineato come l’iniziativa rappresenti un pilastro fondamentale per garantire un ambiente sicuro per operatori sanitari e cittadini, definendo una nuova era di sorveglianza continua e pronta risposta.
Il Direttore Generale Caporale ha espresso la propria convinzione che questo accordo segna un passo decisivo verso la creazione di ambienti di lavoro più sicuri e sereni per tutto il personale.
L’Assessore Riccardi ha infine richiamato l’urgenza di affrontare un fenomeno – l’aumento delle aggressioni e delle minacce al personale sanitario – che affligge non solo la regione, ma l’intero territorio nazionale, evidenziando la necessità di risposte strutturate e tempestive, che vadano oltre la semplice reazione agli eventi, anticipando e prevenendo potenziali situazioni di pericolo.
L’accordo non solo rafforza la sicurezza fisica, ma mira anche a ripristinare un clima di rispetto e fiducia all’interno delle strutture sanitarie, essenziale per garantire la continuità e la qualità dell’assistenza.