Scienza e Società: Un Convegno Contro la Disinformazione

Il XIV Convegno internazionale di Comunicazione della Scienza, in programma dal 14 novembre al 5 dicembre, si configura come un’urgente riflessione sulla tenuta e la responsabilità del dialogo tra scienza e società, in un’epoca segnata da derive autoritarie e dalla proliferazione di narrazioni negazioniste.

Organizzato dal Laboratorio Interdisciplinare della Sissa, l’evento, articolato in 40 panel e con la partecipazione di 125 esperti, ambisce a ridefinire il ruolo della comunicazione scientifica come pilastro di una cittadinanza consapevole e attiva.
La cornice temporale scelta per il convegno non è casuale.
Assistereamo a un fenomeno allarmante: la negazione della scienza, un tempo relegata a movimenti marginali, si sta infiltrando nelle strategie politiche, minando la fiducia nelle istituzioni e compromettendo la capacità di affrontare sfide globali cruciali.
In questo scenario, la comunicazione scientifica non può più essere considerata un semplice trasferimento di informazioni, ma assume la funzione di un baluardo contro la disinformazione e un catalizzatore per un dibattito pubblico informato.
Un contributo fondamentale a questa analisi è offerto dalla presenza di Naomi Oreskes, figura di riferimento nella denuncia dei meccanismi che alimentano il negazionismo scientifico.
Autrice del celebre “Mercanti di dubbi”, e ora con il suo nuovo saggio “Il grande mito”, che smonta le fallacie del libero mercato, Oreskes, in dialogo con Massimo Polidoro ed Enrico Bucci ed Elisabetta Tola, illuminerà le tecniche di manipolazione dell’opinione pubblica e le dinamiche che le sorreggono.

La sua opera, e il suo intervento, rappresentano una chiave di lettura per comprendere come la scienza venga strumentalizzata per fini ideologici ed economici.

Secondo il responsabile scientifico e organizzativo Nico Pitrelli, il convegno si propone di esplorare i percorsi per una comunicazione scientifica che trascenda la mera divulgazione.
Si tratta di costruire ponti tra la ricerca e la cittadinanza, sviluppando competenze sofisticate – pensate per evolvere continuamente – per affrontare sfide complesse come la crisi climatica e la rivoluzione dell’intelligenza artificiale.

L’obiettivo non è solo informare, ma stimolare un pensiero critico, promuovere un senso di responsabilità collettiva e promuovere la scienza come un bene comune da proteggere e valorizzare, talvolta anche attraverso forme di resistenza civile.
Il programma è arricchito dalla partecipazione di figure di spicco nel panorama scientifico e culturale, come Massimiano Bucchi, che offre una prospettiva sociologica sulla produzione e diffusione della conoscenza; Yurij Castelfranchi, esperto di comunicazione e intelligenza artificiale; l’artista visiva ceca Magda Stanová, che esplora le intersezioni tra arte e scienza; e Bruce Lewenstein, della Cornell University, che studia la storia e la filosofia della comunicazione scientifica.

Il convegno si propone quindi come un crogiolo di idee e prospettive, con l’auspicio di generare un rinnovato impegno nella promozione di una scienza trasparente, accessibile e al servizio della collettività.

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