L’Università di Trieste inaugura un nuovo capitolo nella sua identità culturale con l’apertura della Galleria d’Arte, un’istituzione che si insedia con dignità all’interno della Biblioteca del Dipartimento di Studi Umanistici. Questo spazio, concepito come un fulcro di dialogo tra arte, ricerca e comunità, rappresenta un’eredità tangibile delle celebrazioni per il Centenario dell’Ateneo e una risposta concreta alla necessità di valorizzare il patrimonio artistico locale e contemporaneo.Il cuore pulsante della Galleria è costituito da un nucleo di circa cento opere, un tesoro di creazioni che spaziano dalla pittura alla scultura, dal disegno alla grafica, dalla fotografia all’arte digitale, e che testimonia la ricchezza del panorama artistico italiano del Novecento e del XXI secolo. Il nome “A Trieste mi piaceva tornare” non è casuale: esso incarna lo spirito di generosità e l’attaccamento alla città che ha mosso artisti di spicco come Tullio Vietri, con la sua cifra stilistica inconfondibile e la sua capacità di cogliere l’anima del Mediterraneo; Giovanni Pulze, interprete del paesaggio triestino con un linguaggio intenso e suggestivo; Arturo Rietti, testimone privilegiato del cambiamento sociale e culturale del suo tempo; Marcello Mascherini, con la sua ricerca sperimentale e l’uso innovativo dei materiali; Cy Twombly, figura chiave dell’arte contemporanea internazionale, capace di trasfigurare la realtà attraverso un segno graffiante e personale; Serse Roma, con la sua capacità di raccontare storie e personaggi con un tocco di ironia e malinconia; Giacinto Cerone, artista poliedrico e sperimentatore, sempre alla ricerca di nuove forme espressive.A questo patrimonio storico si aggiungono dieci opere d’arte contemporanea, realizzate ad hoc nell’ambito del progetto #SBLAD – Shine Bright Like A Diamond, Residenze d’artista. Queste opere, frutto di un percorso di ricerca e sperimentazione, rappresentano un’apertura verso le nuove tendenze artistiche e un invito al dialogo intergenerazionale. L’iniziativa #SBLAD, in particolare, ha permesso di creare un ponte tra l’arte contemporanea e il territorio triestino, coinvolgendo artisti emergenti e consolidati in un percorso di residenza e produzione artistica.Il Sistema Museale dell’Università di Trieste (smaTs), con una visione lungimirante, ha voluto creare un legame ideale con la storica Mostra d’Arte del 1953-1954, un evento che ha segnato profondamente la vita culturale dell’Ateneo. Il progetto Donors ’24 si configura come un omaggio a quell’eredità, un invito a continuare a sostenere l’arte e la cultura come pilastri fondamentali della crescita intellettuale e sociale. La risposta della comunità artistica e dei collezionisti è stata straordinaria: numerose donazioni hanno permesso di creare una collezione eterogenea e rappresentativa, testimonianza dell’amore per l’Università e per la città. La mostra del Centenario, allestita al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto nell’estate 2024, ha rappresentato un’anteprima di questa ricchezza, offrendo al pubblico un assaggio delle opere che ora trovano la loro collocazione definitiva nella Galleria d’Arte. L’apertura alla città, oltre che agli studenti e alla comunità universitaria, è un obiettivo primario, volto a trasformare la Galleria in un punto di riferimento culturale per l’intera regione.
Trieste: Nasce la Galleria d’Arte dell’Università, un tesoro per la città.
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