A margine della celebrazione degli 80 anni della Camera Confederale del Lavoro Uil di Trieste, il segretario generale Pierpaolo Bombardieri ha delineato un quadro articolato riguardo alla manovra economica in corso, evidenziando un approccio pragmatico e costruttivo, pur mantenendo una ferma posizione critica su aspetti cruciali.
L’esperienza del dialogo con l’esecutivo si è rivelata significativamente diversa rispetto a passate occasioni.
A differenza di precedenti iter legislativi caratterizzati da decisioni già formulate e immutabili, questa volta si è assistito a un effettivo confronto, un’apertura al dibattito che ha permesso alla Uil di contribuire attivamente al processo decisionale.
Un esempio concreto di questa interlocuzione positiva è l’accoglimento della proposta relativa alla detassazione degli incrementi salariali e delle risorse destinate al miglioramento dei contratti pubblici, un segnale tangibile di un approccio più inclusivo.
Tuttavia, la Uil non ha esitato a esprimere riserve profonde e motivate su determinate scelte.
La misura riguardante la “rottamazione” delle cartelle esattoriali è stata oggetto di un’analisi severa, in quanto, a parere del sindacato, rischia di incentivare comportamenti elusivi e di minare il principio costituzionale della progressività fiscale.
L’affermazione secondo cui chi non adempie agli obblighi tributari trova sempre una via d’uscita è un campanello d’allarme che evidenzia una potenziale inefficacia della misura stessa.
La Uil ribadisce con forza che il sistema tributario italiano si fonda in larga parte sul sacrificio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, e che è imprescindibile garantire una distribuzione equa del carico fiscale, in linea con i principi di giustizia sociale sanciti dalla Costituzione.
Del pari, le modifiche apportate al sistema pensionistico destano preoccupazione.
L’allontanamento della possibilità di pensionamento anticipato, soprattutto per coloro che svolgono professioni gravose e a rischio per la salute, è percepito come un passo indietro nella tutela dei diritti dei lavoratori.
Inoltre, la mancata revisione strutturale dei criteri di calcolo della pensione, che non considerano in modo uniforme le diverse tipologie di lavoro, rischia di acuire le disparità e di penalizzare le categorie più vulnerabili.
L’esclusione di Opzione Donna, privando le lavoratrici di una misura di flessibilità pensionistica specifica, appare come un’ulteriore ingiustizia.
La Uil si impegna pertanto a proseguire con determinazione il percorso di interlocuzione con il governo, con l’obiettivo di promuovere modifiche e integrazioni che rispondano a un’effettiva tutela dei diritti dei lavoratori e alla promozione di una società più equa e solidale.
Le prossime settimane saranno cruciali per affinare le posizioni e per contribuire a plasmare una manovra economica che non si limiti a obiettivi di breve termine, ma che guardi al futuro con responsabilità e lungimiranza.






