09 aprile 2024 – 16:55
Durante l’ultima fase della programmazione Interreg 2014/20, la Valle d’Aosta ha portato avanti ben 99 progetti, investendo risorse per un totale di 48,75 milioni di euro. Questa cifra include anche i progetti del programma Alcotra con la Francia, che ammontano a 66 per un totale di 33,36 milioni di euro. Guardando al futuro e alla programmazione 2021/27, i progetti in corso sono 18, con un finanziamento complessivo di 9,75 milioni di euro (di cui Alcotra conta 15 progetti per un valore di 9 milioni di euro). Durante la riunione del Comitato di sorveglianza del Programma Interreg Alcotra 2021-2027 tenutasi ad Aymavilles, sono emersi dati fondamentali per il prosieguo delle attività.L’assessore regionale agli affari europei, Luciano Caveri, ha sottolineato l’importanza della riunione periodica come momento di valutazione e pianificazione. Ha evidenziato con soddisfazione il fatto che nel periodo passato è stato speso il 98% dei fondi disponibili. Guardando al futuro, la Valle d’Aosta si impegna in ben 15 progetti con partner francesi, liguri e piemontesi.Inoltre, durante l’incontro sono stati approvati i cosiddetti Piter relativi all’area del Gran Paradiso e del Monte Bianco. Queste iniziative sono connesse anche con la Svizzera all’interno del progetto Espace Mont Blanc.Luciano Caveri ha poi sollevato questioni cruciali riguardanti il rischio di una centralizzazione eccessiva della politica regionale. Si è espresso preoccupato riguardo alla possibile riduzione delle risorse europee a partire dal 2027 e al pericolo che ciò possa compromettere la cooperazione transfrontaliera consolidata nel tempo. Ha evidenziato il pericolo dell’eccessivo protagonismo dello Stato nell’amministrazione dei fondi comunitari e ha fatto riferimento ai primi segnali contraddittori provenienti dalla politica di coesione europea. L’autonomia dei territori nella gestione dei fondi sembra essere minacciata da una crescente pressione degli Stati verso una maggiore centralizzazione delle decisioni. La sfida futura sarà preservare l’efficacia della cooperazione transfrontaliera senza cadere nella trappola dell’accresciuto controllo centrale.