Vda mira a ottenere una legge che assicuri loro un rappresentante in Parlamento nelle elezioni europee.

11 gennaio 2024 – 13:52

La giunta regionale è stata impegnata a valutare l’opportunità di presentare al Consiglio Valle una proposta di legge statale che preveda un meccanismo per garantire la possibilità di avere un proprio parlamentare europeo. Questa è la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain ed emendata in accordo con l’assessore agli affari Europei, Luciano Caveri. Inoltre, il testo invita i parlamentari valdostani a impegnarsi in iniziative simili e chiede a tutte le forze politiche presenti in Consiglio di sostenere azioni utili per ottenere questo risultato desiderato.Stefano Aggravi, capogruppo di Rv, ha evidenziato che “è stato presentato al Senato della Repubblica un disegno di legge per l’istituzione della circoscrizione ‘Valle d’Aosta’, attualmente inclusa nella circoscrizione ‘Nord occidentale’ insieme al Piemonte, alla Lombardia e alla Liguria, ma il suo esame non è ancora iniziato. Le prossime elezioni europee del 9 giugno si terranno probabilmente sulla base del quadro normativo attuale, ma sarebbe opportuno sfruttare questo periodo pre-elettorale per gettare le basi necessarie a garantire all’Aosta l’elezione di un proprio rappresentante nel Parlamento europeo. La politica europea avrà sempre più importanza, soprattutto per quanto riguarda le finanze, ed è di grande importanza avere una rappresentanza valdostana a livello europeo”.L’assessore agli Affari europei, Luciano Caveri, ha sottolineato che “già dal 1979, quando si sono tenute le prime elezioni a suffragio universale per il Parlamento europeo, c’è stato un ampio dibattito sulla legge che ha regolamentato le elezioni europee in Italia. Si sperava che si potessero adottare meccanismi di tutela simili a quelli previsti dallo Statuto valdostano per le elezioni politiche nazionali, ma ciò non è avvenuto. Trovare soluzioni tecniche non è semplice: per avere un eletto valdostano, sarebbe necessario ridurre significativamente il numero delle preferenze richieste (50mila). La ‘norma delle 50mila’ ha creato una chiara disparità in una società come la nostra, che si trova tra Piemonte e Lombardia. Speriamo che sempre più persone manifestino sensibilità verso la necessità di avere una nostra rappresentanza in Europa”.

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