sabato 23 Agosto 2025
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Bellunese, Intossicazione da Latte Crudo: Bambino Ricoverato con SEU

Un episodio drammatico ha recentemente scosso la comunità del Bellunese, riportando alla luce i rischi connessi al consumo di alimenti a base di latte crudo.

Un bambino di un anno, residente nella provincia, è stato ricoverato in Pediatria all’ospedale di Padova a seguito di un’intossicazione alimentare causata dall’ingestione di un formaggio prodotto con latte non pastorizzato, risultato contaminato dal batterio *Escherichia coli*.
La gravità della situazione è stata confermata dalla diagnosi di Sindrome emolitico-uremica (SEU), una patologia rara e potenzialmente devastante, che rappresenta una delle principali cause di insufficienza renale acuta in età pediatrica.
La SEU, in particolare, è caratterizzata da una triade di manifestazioni cliniche: anemia emolitica (distruzione prematura dei globuli rossi), trombocitopenia (riduzione delle piastrine, essenziali per la coagulazione) e insufficienza renale.
Nel caso del piccolo paziente, l’insufficienza renale ha richiesto un intervento medico tempestivo e specialistico presso l’Azienda Ospedaliera di Padova, un centro di riferimento per la nefrologia pediatrica.
L’origine della contaminazione risiede nella filiera produttiva del latte.
La mancata pastorizzazione o bollitura del latte durante la lavorazione, processi cruciali per eliminare microrganismi patogeni, lascia aperta la possibilità di trasmissione di infezioni.
*E.
coli*, in particolare, può essere presente nell’intestino di animali sani, ma alcune ceppi producono tossine in grado di danneggiare gravemente i reni, soprattutto nei bambini.

Questa vicenda si inserisce in un contesto preoccupante.
Si tratta del terzo caso di SEU in bambini residenti nel Bellunese solo nel corso degli ultimi nove mesi, dopo episodi simili verificatisi nel novembre 2024 (che coinvolse una bambina di un anno) e nel luglio scorso (con un lattante di 10 mesi).

Questi eventi consecutivi sollevano interrogativi sulla sicurezza delle filiere casearie locali e sull’efficacia dei controlli igienico-sanitari.
La raccomandazione dei pediatri, costantemente ribadita nel tempo, è quella di evitare l’assunzione di prodotti a base di latte crudo, soprattutto per i neonati e i bambini piccoli, la cui fisiologia è ancora in fase di sviluppo e la cui risposta immunitaria è meno efficiente.

La consapevolezza dei rischi connessi al consumo di latte non pastorizzato e dei suoi derivati è fondamentale per proteggere la salute dei più giovani e prevenire la comparsa di gravi patologie come la SEU, che può lasciare conseguenze a lungo termine, tra cui la necessità di terapie dialitiche o, in casi estremi, il trapianto di rene.

L’episodio attuale sottolinea l’importanza di un approccio prudente nella scelta degli alimenti e della rigorosa applicazione delle normative igienico-sanitarie lungo l’intera filiera produttiva.

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