giovedì, 19 Giugno 2025
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Esercitazione a San Bonifacio: Testata la Risposta in Emergenze Complesse

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Esercitazione a San Bonifacio: Valutazione Integrata del Sistema di Risposta in Emergenze ComplesseUn’imponente esercitazione interregionale, orchestrata dalla Direzione Interregionale dei Vigili del Fuoco per il Veneto e Trentino Alto Adige in collaborazione con il Comando Provinciale di Verona, ha messo alla prova la capacità di risposta a scenari di emergenza di elevata criticità. L’obiettivo primario è stato la verifica e il miglioramento della sinergia operativa tra i Vigili del Fuoco e il Servizio di Emergenza Sanitaria del Suem 118, un elemento cruciale per la gestione efficace di maxi-emergenze che richiedono un coordinamento preciso e tempi di risposta ridotti.L’esercitazione, supervisionata dalla Direttore Interregionale Cristina D’Angelo, dall’Ing. Cristiano Cusin, dirigente del Soccorso, e dal Comandante Provinciale Enrico Porrovecchio, ha simulato una grave contaminazione da gas tossico all’interno del palazzetto dello sport Palaferroli di San Bonifacio (VR). Lo scenario ipotizzato, con conseguenze drammatiche inclusi decessi e numerose persone con gravi intossicazioni respiratorie, ha rappresentato una sfida complessa, volta a valutare l’efficacia delle procedure di evacuazione, decontaminazione e assistenza sanitaria.Un team numeroso di 60 Vigili del Fuoco, rinforzato dal Nucleo NBCR (Nucleare Biologico Chimico Radiologico) di Mestre e da un Posto di Comando Avanzato per la gestione centralizzata delle operazioni, ha partecipato attivamente all’esercitazione. La presenza di personale proveniente dai comandi provinciali di Trento, Bolzano, Mantova e Brescia ha favorito lo scambio di esperienze e l’affinamento delle tecniche operative. Un elemento innovativo è stata l’integrazione del nucleo TLC (Telecomunicazioni) di Venezia, che ha simulato l’attivazione di ponti radio come alternativa alle linee telefoniche, un aspetto fondamentale in situazioni di crisi che possono compromettere le comunicazioni tradizionali.Le squadre, equipaggiate con tute di protezione 1Aet, il livello massimo di protezione per interventi in ambienti contaminati, si sono concentrate sull’evacuazione rapida e sicura delle persone coinvolte, priorità assoluta in ogni emergenza di questo tipo. Parallelamente, sono state predisposte due linee di decontaminazione separate: una dedicata al personale di soccorso, per garantire la sicurezza degli operatori impegnati nelle operazioni, e un’altra per la popolazione civile, essenziale per minimizzare l’esposizione alla sostanza pericolosa. Immediatamente dopo la decontaminazione, le persone intossicate sono state affidate al Suem 118, il cui personale ha simulato l’esecuzione di protocolli di stabilizzazione e trasporto in strutture ospedaliere. La partecipazione attiva dei volontari della Protezione Civile Regionale Veneto ha contribuito a rafforzare la resilienza del sistema di risposta.L’esercitazione non si è limitata alla simulazione di azioni di soccorso immediate; ha incluso anche la valutazione della capacità di coordinamento delle risorse, la gestione dello stress in situazioni critiche e la verifica dell’efficacia dei sistemi di comunicazione. I risultati ottenuti saranno fondamentali per apportare eventuali miglioramenti alle procedure operative e per garantire un livello di preparazione sempre più elevato in caso di reali emergenze.

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