Il silenzio, rotto solo dal fruscio del vento tra le bandiere a mezz’asta, ha accolto il ricordo di Marco Piffari, vittima innocente della tragedia di Castel D’Azzano.
Un’espressione di dolore, quasi una ferita aperta, si è manifestata sul volto di Luigi Piffari, il padre, mentre osservava un commilitone, segnato da una ferita al naso, testimone tangibile della violenza del destino.
La battuta amara, sussurrata con voce rotta, “Ti sei bruciato il nasino.
Dai che ti è andata bene.
Non a Marco,” rivela un’umanità profonda, un tentativo disperato di alleggerire il peso insopportabile della perdita, un modo per condividere il dolore, in un gesto di vicinanza fraterna.
Luigi Piffari, appoggiato a un bastone, simbolo di una stabilità compromessa dalla sofferenza, ha occupato i primi posti durante la cerimonia funebre, un punto di osservazione privilegiato sul vuoto lasciato da Marco.
L’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un momento di conforto istituzionale, ha offerto un breve spiraglio in un cielo grigio di lutto.
La Basilica di Santa Giustina, luogo di fede e di raccoglimento, ha fatto da cornice a un addio collettivo, un lutto cittadino che ha toccato le corde più profonde della comunità veronese.
La tragedia di Castel D’Azzano, un evento che ha lacerato il tessuto sociale, non è solo una cronaca di incidenti e responsabilità legali, ma una riflessione sulla fragilità umana, sulla precarietà della vita e sull’importanza della memoria.
Il dolore di Luigi Piffari, espresso in quella battuta amara, incarna la sofferenza di un’intera comunità, un grido di dolore che chiede giustizia e che implora un futuro più sicuro, un futuro in cui la perdita di giovani vite non sia più una costante, un futuro in cui la speranza possa finalmente prevalere sull’ombra della tragedia.
La sua presenza, il suo sguardo perso nel vuoto, restano un monito potente, un appello alla responsabilità condivisa per evitare che simili eventi si ripetano, un impegno a onorare la memoria di Marco Piffari con azioni concrete e durature.








