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Omicidio Cenaj: Indagini a Fontaniva, sospettato torna nel suo paese.

L’omicidio di Fatos Cenaj, ex guardia carcerario di origine albanese, avvenuto l’8 giugno a Fontaniva (Padova), continua a generare interrogativi e ad alimentare un’indagine complessa, focalizzata su un sospettato il cui status giuridico rimane, per ora, quello di persona libera sotto indagine.

L’uomo, originario dello stesso paese della famiglia Cenaj, ha recentemente lasciato Fontaniva, trasferendosi nel suo paese d’origine, un fatto che complica ulteriormente la dinamica delle indagini in corso.

Le forze dell’ordine, tra cui i Carabinieri di Padova e Cittadella, stanno conducendo una scrupolosa attività investigativa, volta a consolidare il quadro probatorio e a valutare la possibilità di disporre un provvedimento cautelare più restrittivo.
L’obiettivo primario è quello di ricostruire con precisione la sequenza degli eventi che hanno portato alla tragica conclusione e di accertare il ruolo e le motivazioni dell’indagato.

Secondo le prime ricostruzioni, il delitto affonda le sue radici in una serie di tensioni latenti, risalenti a un periodo precedente all’omicidio, che coinvolgevano non solo l’indagato e la famiglia Cenaj, ma anche altri residenti della zona.

Sembra che le controversie ruotassero attorno a problematiche legate all’installazione di sistemi di videosorveglianza e alla definizione dei confini di pertinenze esterne alle abitazioni, manifestando un clima di crescente attrito e incomprensioni nel tessuto sociale locale.
L’esecuzione del delitto, un agguato premeditato, si è verificata in una mattinata di giugno mentre Cenaj, in sella al suo triciclo a causa di problemi di deambulazione, si stava recando al lavoro presso un maneggio equestre della zona.

L’assassino, con un gesto improvviso, ha sparato un colpo di arma da fuoco, apparentemente ad aria compressa, che ha colpito la vittima alla testa.

L’assenza di evidenti segni di lesioni immediate ha inizialmente portato a ipotizzare una morte per cause naturali, come un infarto, un’ipotesi che si è rivelata errata solo in seguito all’esecuzione di una tomografia assiale computerizzata (TAC) presso l’ospedale, durante la quale è stato rilevato il foro di proiettile.

L’indagine si concentra ora sulla natura dell’arma utilizzata e sulla ricostruzione delle circostanze che hanno portato all’azione violenta, cercando di fare luce su un episodio che ha profondamente scosso la comunità di Fontaniva.

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