Nel cuore pulsante della Valpolicella, tra le maestose cantine Masi, si è celebrata la 44ª edizione del prestigioso Premio Masi, un’occasione di riflessione e riconoscimento che ha visto la firma solenne di una storica botte di Amarone.
L’evento, voluto dalla Fondazione Masi, ha riunito personalità di spicco, guidati dalla presidente Isabella Bossi Fedrigotti, il vicepresidente e presidente di Masi Agricola Sandro Boscaini, e il segretario Marco Vigevani, in un clima di condivisione e sguardo rivolto al futuro.
Quest’anno, il Premio Masi Civiltà Veneta ha premiato Alberto Bombassei, imprenditore vicentino simbolo di innovazione e resilienza, Fabrizio Plessi, artista veneziano d’adozione, la cui opera incrocia arte, tecnologia e paesaggio, e Federica Manzon, scrittrice triestina capace di raccontare il nostro tempo con acume e profondità.
Il Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino è andato a José Vouillamoz, ampelografo e genetista svizzero, figura chiave nella comprensione della diversità vitivinicola e delle sue implicazioni ambientali e culturali.
Infine, il prestigioso Grosso D’Oro Veneziano è stato conferito al politologo francese Gilles Kepel, analista di fama internazionale, autore di studi fondamentali sulle dinamiche geopolitiche e sui conflitti contemporanei.
La cerimonia, permeata da un’atmosfera di alta tensione intellettuale, si è focalizzata sul tema centrale di questa edizione: “Progresso e conflitti: paradossi del presente”.
I premiati hanno offerto, ognuno con la propria voce e prospettiva, una lettura critica del nostro tempo, un’epoca definita da un’accelerazione tecnologica senza precedenti – con l’intelligenza artificiale che ne rappresenta il motore più potente – ma simultaneamente attraversata da un’escalation di tensioni e conflitti a livello globale.
Le conquiste civili, culturali, sociali ed economiche, frutto di un lungo e faticoso percorso, si trovano oggi a rischio, minacciate da un clima di incertezza e precarietà.
L’intelligenza artificiale, pur offrendo opportunità inimmaginabili, solleva interrogativi etici e sociali complessi, mentre la polarizzazione politica e le disuguaglianze economiche alimentano il rischio di instabilità e violenza.
I discorsi dei premiati hanno dipinto un quadro articolato e stimolante, invitando a una riflessione profonda sulle sfide del presente e sulla necessità di un approccio critico e consapevole per affrontare un futuro incerto.
L’Amarone, simbolo di tradizione e innovazione, ha fatto da cornice a un momento di dialogo e ispirazione, un invito a coltivare la speranza e la resilienza di fronte alle avversità.
La cerimonia, magistralmente condotta dal giornalista Alessandro Milan, sarà trasmessa in prima serata su TeleArena, domenica 26 ottobre, offrendo a un pubblico più ampio l’opportunità di partecipare a questo importante appuntamento culturale.








