Sanitari per Gaza: un grido di umanità dal corteo di Marghera.

Nel corteo di Marghera, un’immagine potente e commovente si distingue: la presenza del gruppo “Sanitari per Gaza”, un collettivo di professionisti sanitari provenienti dalle strutture del Veneto.

Medici, anestesisti, infermieri, uniti da un profondo senso di umanità e da un’urgente necessità di testimonianza, si fanno portavoce di una tragedia silenziosa e spesso ignorata.

Ogni membro del gruppo indossa un cartello raffigurante il volto di un collega sanitario palestinese, strappato alla vita in maniera brutale durante il conflitto.

“Quasi sedicicento colleghi sanitari persi,” dichiara Mica Massagrande, anestesista di Verona, la cui voce esprime al contempo dolore e determinazione.
“Il numero è sconcertante, un monito terribile sull’impatto devastante del conflitto sulle infrastrutture sanitarie e sul personale medico.

” Il gruppo non si limita alla mera denuncia; la loro azione è animata da una speranza tenace, il desiderio che la consapevolezza diffusa possa generare un cambiamento tangibile.

Sanitari per Gaza adotta una strategia di advocacy multifocale, aderendo attivamente alla campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) e instaurando un dialogo costante con istituzioni sanitarie, ordini professionali, amministrazioni comunali e rappresentanti politici.
Le loro richieste, pur nella loro apparente semplicità, si scontrano con una realtà complessa e spesso impermeabile: la richiesta di corridoi umanitari sicuri e la sospensione di ogni forma di cooperazione commerciale e politica con lo Stato di Israele.
Queste posizioni, profondamente sentite, riflettono una visione di responsabilità e solidarietà verso la popolazione civile palestinese.

Accanto a Mica Massagrande, il pediatra padovano Pino Lobascio testimonia direttamente l’impatto del conflitto.

A Padova, il gruppo fornisce assistenza a sei famiglie palestinesi giunte attraverso i canali della protezione civile, persone segnate da amputazioni, ustioni e dal tormento di aver lasciato i propri cari intrappolati a Gaza.

Lobascio lancia un appello urgente alle autorità italiane, in particolare alla Farnesina, invocando l’apertura di corridoi umanitari che permettano di fornire cure adeguate e un sostegno concreto a queste persone, vittime innocenti di un conflitto che ha le sembianze di un genocidio.
Il gruppo “Sanitari per Gaza” rappresenta non solo un atto di protesta, ma un grido di umanità, un tentativo disperato di rompere il silenzio e di costringere il mondo a confrontarsi con la realtà di una crisi umanitaria che continua a mietere vittime e a generare sofferenze indicibili.

La loro presenza a Marghera è un monito potente, un invito alla riflessione e all’azione per un futuro di pace e giustizia.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap